Il 25 aprile vissuto in riviera berica dall’Unione delle Associazioni di Campedello nelle parole di Antonio Maddalena (segretario Gruppo Alpini)

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25 aprile, celebrazione a Campedello davanti la lapide che ricorda Torquato Fraccon (riconosciuto tra i Giusti delle Nazioni) ed il figlio Franco
25 aprile, celebrazione a Campedello davanti la lapide che ricorda Torquato Fraccon (riconosciuto tra i Giusti delle Nazioni) ed il figlio Franco

Oggi, come ogni anno, nella ricorrenza del 25 Aprile, l’Unione delle Associazioni di Campedello (Alpini, fanti, combattenti e reduci, donatori sangue) sono andati in pellegrinaggio davanti ai vari monumenti ai Caduti della Riviera Berica per rendere omaggio alle 59 vittime civili del secondo conflitto mondiale. Alla cerimonia c’è stata la presenza di una delegazione dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra – Sezione di Vicenza.

“Nel componimento della celeberrima canzone politica “Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno” inserito dal Petrarca nel Canzoniere, che prende spunto da una guerra svoltasi tra il 1344 e 1345 tra Estensi e Gonzaga, c’è un monito finale “I’ vo gridando: Pace, pace, pace. Questo monito è riportato in testa al Monumento ai Caduti di Longara” ha commentato il Presidente dell’Unione delle Associazioni di Campedello Diego Giaretta.

Il presidente ha, poi, concluso “Vivendo ora pure noi italiani la drammaticità di questa forte tensione europea, questo momento morale di pellegrinaggio  che parte da questo luogo di Via Porciglia dove il 28 aprile 1945 i due fratelli Boesso – semplici cittadini – trovarono una morte assurda, figlia dell’atrocità della guerra, e che si recherà poi a Ca’ Tosate dove in precedenza altri cittadini inermi vennero fucilati dall’esercito tedesco, per andare poi a Tormeno dove il 26 aprile 1945 34 bambini, ragazzi e anziani persero la vita sotto il bombardamento inutile americano, terminando poi il percorso in Via dei Templari davanti la lapide che ricorda Franco e Torquato Fraccon, deve essere Un pellegrinaggio interiore nel silenzio, vissuto come un momento di riflessione per una volontà comune nel gridare, nel cuor nostro, come hanno fatto i nostri predecessori “Pace, Pace, Pace” per un dialogo costruttivo ed equo tra le Nazioni”.

Il pellegrinaggio del 25 aprile s’è concluso davanti la lapide che ricorda Torquato Fraccon (riconosciuto tra i Giusti delle Nazioni) ed il figlio Franco, morti nel maggio del 1945 nel campo di concentramento di Mauthausen. Alla presenza dei famigliari è stato ricordato l’impegno non solo politico dei Fraccon, ma in particolar modo il sacrificio delle loro vite nello spirito di servizio cristiano per la salvezza di persone la cui sopravvenienza era messa in pericolo in quanto ebrei o fuoriusciti.

Il Segretario del Gruppo Alpini di Campedello

Antonio Maddalena