Biblioteca Bertoliana: anche un graffito ne reclama una più “grande” per continuare ad essere “clinica dell’anima” a Vicenza

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L’ importante e nobile istituzione Biblioteca Civica Bertoliana, una tra le prime biblioteche pubbliche del mondo, una vera “clinica dell’anima” come recita il suo motto in lingua e caratteri greci antichi, è nel cuore e nella mente di moltissimi vicentini per il servizio che ha dato da oltre 300 anni. È un bene pubblico che meriterebbe sempre grandissima attenzione e cura in tutte le sue parti, a partire dagli edifici e soprattutto per il patrimonio archivistico, librario ecc. di cui solo la cura degli esperti addetti ha consentito e consente la fruizione per lo studio e la ricerca. 

Purtroppo la Biblioteca non è stata, durante le amministrazioni capeggiate da Achille Variati, nel cuore e soprattutto nelle cure di chi aveva la responsabilità di provvedere sia in prima persona, il sindaco, sia nella delega a provvedere, il vicesindaco e assessore alla Crescita.

Nel programma, negli intenti, nelle prime dichiarazioni e atti della nuova amministrazione con il sindaco Francesco Rucco, che la vuole all’ex tribunale di S. Corona, si è compreso che vi è l’impegno a provvedere al meglio alla Biblioteca, alle sue necessità, soprattutto di spazi, ma anche di una migliore fruizione, come ad esempio è stato realizzato ad Arzignano o a Padova.
Graffito alla BertolianaNon sono certo d’accordo con i graffitari che non rispettano i luoghi e il decoro, ma, senza fare eccezioni, una scritta, “Vogliamo una biblioteca più grande!”, che compare è all’interno di palazzo Costantini (nella foto anche se poco chiara), nel suo pianerottolo, fa almeno riflettere e con chiarezza chiede ciò che abbisogna. La richiesta pone una cesura tra il vecchio usato modo di amministrare, promesse e poche realizzazioni o realizzazioni mal fatte (cfr. servizi igienici della Bertoliana) e il nuovo che proporrà soluzioni che, nel rispetto del valore della biblioteca, le diano quanto è necessario, in dotazioni, spazi, servizi anche moderni. Ciò nella consapevolezza che dalla valorizzazione delle radici possono nascere nuovi fiori.

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Italo Francesco Baldo
Italo Francesco Baldo nato a Rovereto, residente a Vicenza è stato ordinario di Storia e Filosofia nel Liceo Classico "A.Pigafetta" di Vicenza.Si è laureato con una tesi su Kant all’Università di Padova, ha collaborato con l'Istituto di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, interessandosi all’umanesimo, alla filosofia kantiana, alla storiografia filosofica del Settecento e alla letteratura vicentina in particolare Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro Nel 1981 i suoi lavoro sono stati oggetto " di particolare menzione" nel Concorso al Premio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per il 1981 cfr. Rendiconto delle Adunanze solenni Accademia dei Lincei vol. VIII, fasc.5. ha collaborato con Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Il Tempo, La Domenica di Vicenza e Vicenzapiù Tra le diverse pubblicazioni ricordiamo La manualistica dopo Brucker, in Il secondo illuminismo e l'età kantiana, vol. III, Tomo II della Storia delle storie generali della filosofia, Antenore, Padova 1988, pp. 625-670. I. KANT, Primi principi metafisici della scienza della natura, Piovan Ed., Abano T. (Pd) 1989. Modelli di ragionamento, Roma, Aracne Erasmo Da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004 Lettere di un’amicizia, Vicenza, Editrice Veneta, 2011 "Dal fragor del Chiampo al cheto Astichello", Editrice Veneta, 2017 Introduzione a A. Fogazzaro, Saggio di protesta del veneto contro la pace di Villafranca, Vicenza, Editrice Veneta, 2011. Niccolò Cusano, De Pulchritudine, Vicenza, Editrice Veneta 2012. Testimoniare la croce. Introduzione a S. Edith Stein, Vicenza, Il Sileno, 2013.