Officine Grandi Riparazioni di Vicenza, Berti: “Impianto di eccellenza”

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La vicepresidente Elisa De Berti durante la visita alle Officine Grandi Riparazioni di Vicenza
La vicepresidente Elisa De Berti durante la visita alle Officine Grandi Riparazioni di Vicenza

“La visita alle Officine Grandi Riparazioni di Vicenza dovrebbe diventare un appuntamento annuale per gli studenti, non solo della città berica ma di tutto il Veneto: questo luogo rappresenta infatti un simbolo della storia della Regione, ma è anche un luogo che ha saputo compiere un’evoluzione significativa, diventando oggi un impianto di eccellenza di Trenitalia, destinato alla manutenzione di treni, vagoni e locomotive e di tutta la relativa componentistica. Ai Ferrovieri Con l’Africa va il mio ringraziamento per aver organizzato un’occasione di incontro dall’indiscusso valore didattico e formativo, non solo per gli studenti”.

Così la Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture della Regione Veneto, Elisa De Berti, commenta la visita alle Officine Grandi Riparazioni di Trenitalia, a Vicenza, avvenuta oggi con la scuola A. Loschi di Vicenza, e organizzata da Ferrovieri con l’Africa Cuamm, rappresentati da Elio Zanni. Il coordinamento della visita è stato realizzato dal Direttore delle Officine Ing. Giuseppe Scuderi. Presente, per Trenitalia, il Direttore regionale Ivan Aggazio.

Ferrovieri con l’Africa Cuamm è un’associazione fondata nel 2014 da un gruppo di ferrovieri del Trasporto Regionale del Veneto di Trenitalia e che collabora con Medici con l’Africa Cuamm, sostenendone attivamente i progetti. Oltre all’impegno in Africa, ogni anno l’associazione “adotta” un istituto scolastico, al quale destina materiali e strumenti di studio, La visita alle Officine Grandi Riparazioni di Vicenza si inserisce nell’ambito delle iniziative didattiche organizzate per gli studenti.

Inaugurato l’1 ottobre 1914, lo stabilimento di Vicenza ha vissuto importanti trasformazioni industriali ed economiche. Il cuore del capannone centrale fu costruito con assi chiodate, analogamente all’architettura usata per la Tour Eiffel. Il resto del parco immobiliare è stato ricostruito dopo i pesanti bombardamenti del 1945, durante la Seconda Guerra mondiale, quando l’officina svolgeva le riparazioni dei carri militari e modifica delle carrozze per adibirle al trasporto dei feriti. Al termine del conflitto si procedette ad una rapida ricostruzione dei capannoni e dei macchinari danneggiati, riprendendo in poco tempo la normale attività. Oggi è uno dei nove impianti di manutenzione ciclica in Italia.

Ricovera ogni anno 40 treni completi che viaggiano in tutta Italia sulle linee dell’alta velocità, oltre 250 rotabili tra singoli vagoni e locomotive, 5mila sale montate, 780 carrelli, in aggiunta a casse di alluminio, ruote e assi, componenti elettriche, apparati tecnici, sedili, compressori, gruppi elettrici di trasformazione, distributori, tende, toilette e pannelli. Il tempo medio di permanenza per le riparazioni va dai 7 ai 65 giorni.

“La visita di oggi ha un duplice valore: in primo luogo permette di comprendere l’impegno ed il lavoro dei Ferrovieri con l’Africa, che oltre alla collaborazione con il Cuamm sostengono importanti progetti didattici per le scuole – ha spiegato la Vicepresidente, che è uno dei soci fondatori dell’associazione – In secondo luogo accende i riflettori su una struttura che dimostra l’importanza cruciale della manutenzione costante e delle riparazioni, che devono assumere sempre più un valore ciclico e predittivo: da parte della Regione vorrei sottolineare come prosegue, in modo costante, il lavoro per l’efficienza e la sicurezza del trasporto ferroviario, che si basa anche su una manutenzione puntuale e periodica”, ha concluso la Vicepresidente.