“Trahit sua quemque voluptas, ognuno è attratto da ciò che gli piace” (Publio Virgilio Marone): attenzioni pruriginose inglesi, scolastiche e alpine

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Attenzioni pruriginose: Angela Rayner, la deputata che accavalla le gambe alla Camera
Angela Rayner, la deputata che accavalla le gambe alla Camera

Recentemente nel nostro meraviglioso Paese alcuni argomenti riportati dai mezzi di informazione, basati su attenzioni pruriginose, hanno riscosso particolare successo e alimentato il dibattito sui media. Fin qui nulla di eccezionale, non fosse che per la morbosità con la quale sono stati trattati e sviluppati. Quello che stupisce è l’emergere della pochezza nei contenuti dei discorsi che ne sono seguiti, tale da lasciare intendere che la maturità culturale degli attori – informatori e pubblico – non si sia evoluta di molto oltre gli stereotipi radicati al medioevo.

Citare tutti gli episodi in cui questo è avvenuto sarebbe troppo dispendioso sia per l’autore che per il lettore; mi soffermerò pertanto su soli tre fatti di attenzioni pruriginose che a mio parere riassumono quanto in premessa.

Il primo riguarda il premier britannico e un membro – donna – di quel parlamento. Parrebbe che l’accavallare delle gambe di quest’ultima, seduta in prima fila nel corso dei dibattiti in Aula, avesse la capacità di distrarre il premier durante le sue esposizioni attirando il suo sguardo. Se lo scopo fosse realmente quello ipotizzato, al fine di non anticipare i tempi dell’Apocalisse, suggerirei di dare le “chiavi” per la attivazione degli ordigni atomici inglesi a soggetto diverso dal primo ministro.

Il secondo episodio fa riferimento alla preside romana che avrebbe avuto una relazione farcita da esperienze extra didattiche con un suo studente. La procedura inquisitorio-mediatica che ne è seguita senza alcuna verifica circa l’oggettività delle informazioni fornite dalle fonti e condita da tanto di foto in prima pagina della “maliarda”, non è degna di un paese che osa definirsi “civile”.

Se a questo si associa che dell’imberbe correo, maggiorenne e consenziente, non si è mai visto il volto e solo tardivamente, in rarissime occasioni e di sfuggita se ne è fatto il nome, il quadro risulta completo. Poco serve aggiungere che l’indagine approfondita che ne è seguita ha dimostrato l’insussistenza del fatti come pervenuti, fatto salvo poche questioni circa l’opportunità del comportamento della dirigente, nel frattempo violata nella sua individualità.

In ultimo riporto la polemica secondo la quale gli Alpini sono a prescindere beoti, sessisti, molestatori, inclini a manifestazioni di violenza verso il genere femminile, tanto che sarebbe bene sospendere momentaneamente le loro adunate annuali per evitare il ripetersi di episodi come quelli accaduti in quel di Trento, prima, e a Rimini, poi.

Non entro nel merito di eventuali fatti che si accerteranno e i cui responsabili andranno puniti secondo quanto la Legge prevede, senza se e senza ma. Quello su cui vorrei focalizzarmi è la cavalcata di taluni soggetti, supportati dai mezzi di informazione a cui si affiliano, a cui ricordo come la tanto amata Costituzione da costoro citata spesso a sproposito, all’ Articolo 27 reciti che …la responsabilità penale è personale e l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva

Se poi si vorrà stravolgere il noto detto, già in origine poco edificante, in “colpirli tutti per educarne uno”, lo si faccia assumendosene tutte le responsabilità.