Cornedo Vicentino, rapina in strada a un africano: denunciati due albanesi

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Pattuglia della Compagnia dei Carabinieri di Valdagno in servizio
Pattuglia della Compagnia dei Carabinieri di Valdagno in servizio

Due cittadini di origine albanese sono statti denunciati a Cornedo per rapina e lesioni aggravate. I fatti si sono verificati alcuni giorni fa come apprendiamo da un comunicato stampa diffuso dai carabinieri della Legione Veneto.

“Durante le prime ore del mattino del 14 maggio 2022, al termine di una serrata attività d’indagine, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Valdagno hanno deferito in stato di libertà due cittadini di origine albanese entrambi classe 1998, IG e GB per i reati di rapina impropria e lesioni personali aggravate.

Le denunce arrivano a conclusione di una intensa e serrata attività investigativa scaturita a seguito di un intervento effettuato in Cornedo Vicentino, località Cereda, la sera del 13 maggio 2022.

Nel corso di detta serata la Centrale operativa della Compagnia acquisiva che un cittadino di origini nord africane era stato aggredito e rapinato.

La vittima prontamente rintracciata e soccorsa dai militari operanti, riferiva di una patita aggressione ad opera di due persone. Aggressione che scaturiva da una discussione avvenuta nel corso dello stesso pomeriggio nei pressi del cantiere della “Pedemontana Veneta”. La vittima oltre a lesioni al volto subiva la sottrazione del proprio telefono cellulare presogli dai due soggetti poi allontanatisi rapidamente dal luogo del reato.

Le immediate attività investigative condotte dai militari dell’Arma, portavano nel corso della nottata a individuare e rintracciare i due aggressori. Nel contesto degli accertamenti e delle attività di ricerca era inoltre possibile rinvenire in un campo vicino al luogo dell’evento il cellulare sottratto. Cellulare che veniva restituito al proprietario.

I due dovranno rispondere di rapina impropria e di lesioni personali aggravate all’Autorità Giudiziaria di Vicenza.

Si precisa che tutte le attività poste in essere dai militari operanti ed il conseguente deferimento in stato di libertà sono provvedimenti adottati d’iniziativa da parte degli stessi militari procedenti e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”.