?Se il ministro Toninelli conosce la Pedemontana veneta come il tunnel del Brennero, possiamo di certo dormire sonni tranquilli, anche se si resta meravigliati nel vedere che uno dei più importanti ministri del governo continua a parlare di opere pubbliche in Veneto senza averne la minima conoscenza.? E? questo il commento di Nicola Finco, capogruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto, alle dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli riguardo la dubbia sostenibilità economica della Pedemontana veneta, all?indomani di un incontro notturno con i consiglieri M5S veneti.
?Se le sue valutazioni sulla Pedemontana veneta sono dovute alle sottili analisi economiche fornitegli da Jacopo Berti ? aggiunge Finco – gli consiglio di cambiare consulente e di venire sul territorio per confrontarsi, finalmente, con le realtà produttive e gli enti locali. Dopo essersi studiato le carte, ovviamente. In Veneto c?è bisogno di opere pubbliche e di infrastrutture, non di certo di una ?decrescita felice? ?. Il capogruppo leghista, infine, risponde anche alle affermazioni del ministro sull?interessamento della Corte dei Conti nell?opera veneta. ?Ricordiamo al ministro che la Regione ha risposto già da due giorni alla Corte dei Conti. Complimenti ministro. Lei è sempre sul pezzo?.
Nessun semaforo verde – scrive in una nota il Movimento 5 Stelle – per la Pedemontana Veneta, nessun via libera dal Governo a un?opera che suscita invece negli uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fortissime perplessità. È quanto emerge dalla riunione che si è tenuta giovedì sera nella sede del Ministero, alla presenza del Ministro Danilo Toninelli. Il Ministro è rimato molto sorpreso dal tenore delle notizie apparse sulla stampa veneta nella giornata di giovedì. Notizie dalle quali emerge un sostanziale appoggio da parte del Governo e dello stesso Toninelli nei confronti della Pedemontana Veneta, e che forniscono della situazione un quadro assolutamente lontano dalla realtà. Il Governo, infatti, non ha mai dato il via libera all?opera e non si è mai detto neppure d?accordo con l?operazione portata avanti in totale autonomia dalla Regione. La Spv non è effettivamente inserita nel Def approvato ieri solamente perché si tratta di un?opera del tutto regionale.
Ma questo non vuol dire che il Ministero si disinteressi della Pedemontana: il Ministro ha ricevuto gli incartamenti della Corte dei Conti, dai quali emergono molte criticità sull?opera, e si è detto molto preoccupato dalla gravità dei punti sollevati dalla magistratura contabile. I tecnici del Mit, pure in possesso della documentazione della Corte dei Conti, hanno fornito pareri gravissimi riguardo la situazione delineata dalla richiesta di chiarimenti presentata dalla Corte stessa e ora il Ministero esige risposte precise e puntuali dalla Regione del Veneto.
Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato i deputati Federico D?Incà, Francesca Businarolo, Arianna Spessotto, Sara Cunial, Raphael Raduzzi e Alvise Maniero, i senatori Barbara Guidolin, Orietta Vanin, Giovanni Endrizzi e Gianni Girotto, i consiglieri regionali Manuel Brusco, Erika Baldin, Jacopo Berti e Simone Scarabel, l’ex senatore Enrico Cappelletti e i tecnici del Mit, è stato confermato come il Ministro e il Governo non diano alcun appoggio all?opera, allarmati dai rilievi sulla fattibilità economica e ambientale di uno dei più grandi cantieri attivi ora in Italia.
Toninelli, smentendo categoricamente le notizie di stampa sul semaforo verde alla Pedemontana Veneta, ha invece confermato l?appoggio ai portavoce veneti del Movimento 5 Stelle e ai gruppi locali. Il Ministro ha ricevuto dai 5 Stelle del Veneto una serie di dossier sulle grandi opere e sulle infrastrutture della regione, dal Tav agli aeroporti, passando per le grandi navi e le grandi arterie stradali. Toninelli e i tecnici del Mit vaglieranno i dossier per fare il punto della situazione delle opere pubbliche in Veneto, che presenta grandi problemi legati a decenni di politica inadeguata alle esigenze della regione e dei suoi abitanti.
?Toninelli probabilmente crede che i veneti siano fessi, altrimenti sulla Pedemontana non inanellerebbe con disinvoltura una figuraccia dietro l?altra. Adesso sostiene di non aver dato alcun avallo all?opera ritenendola di dubbia sostenibilità, nonostante non fosse presente nell?elenco di quelle sottoposte all?analisi costi/benefici nel Documento di economia e finanza, poi dice che comunque l?infrastruttura è sotto la responsabilità della Regione. Si nasconde dietro questa foglia di fico, un bel modo per lavarsene le mani, dopo le tante promesse fatte?. Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, torna a criticare il ministro delle Infrastrutture a proposito delle nuove dichiarazioni sulla Pedemontana Veneta.
?Per avere un minimo di coerenza – aggiunge l?esponente democratico – bastava che nella lista del Def ci fosse anche la Superstrada, invece il Governo ha accuratamente scelto di non citarla, contraddicendo quindi quanto va sbandierando Toninelli e quanto dicono in Consiglio regionale i suoi colleghi del Movimento Cinque Stelle. Dai grillini ancora una volta tante chiacchiere e zero fatti. Il ministro ammetta che della Pedemontana non gliene frega niente, perché c?è l?accordo con la Lega e non si può disturbare il manovratore, in questo caso Zaia. In alternativa abbia la decenza di tacere, non vorremmo che poi arrivasse a proporre anche per la Pedemontana una soluzione choc come quella per il Ponte Morandi, un luogo dove le persone possano vivere, giocare e mangiare?.