Un tempo erano i poveri a fare molti figli perché servivano braccia. Ora li fanno i ricchi, perché se lo possono permettere? E’ probabile, ma in attesa di dati che ce lo possano confermare, siamo inondati da altri dati sulle conseguenze della prolificità: il numero di migranti nel mondo ha superato la soglia simbolica di 100 milioni. E’ come se l’intera popolazione di un Paese come l’Egitto si stesse spostando, probabilmente provocando scombussolamenti come accadde qualche migliaio di anni fa, pur se un po’ diversi.
La media italiana 2020 di natalità, in calo rispetto agli anni precedenti, è di 1,24 per donna.
E mentre nei Paesi “occidentali” + la Cina la natalità è sempre in calo in questi ultimi anni, non si può dire altrettanto per i Paesi poveri. Tra le bombe demografiche più preoccupanti c’è quella del Sahel dove, per il 2100 è prevista una moltiplicazione per sei della popolazione. E l’India ha superato (o sta per superare) la Cina per numero di abitanti.
Le migrazioni, pur se frequenti e storicamente sempre esistite, arrivano a questi numeri non per “naturalezza” del fenomeno, ma per peculiarità degli umani e dei loro modi e conseguenze di socialità: ultimi, in ordine cronologico, i drammi dei cambiamenti climatici e delle guerre.
Teoricamente tutti sanno queste cose, ma nella pratica sono pochi che se ne preoccupano e, soprattutto, aumentano coloro che dicono di preoccuparsene ma che agiscono al contrario…. Non si contano più, per l’ambiente, le COPxx dove tanti hanno sottoscritto impegni e altrettanti tanti li hanno poi disattesi. Analogo discorso per le guerre: esiste una ragion bellica che non sia in contrasto con le centinaia di accordi siglati per le non aggressioni (ultima – che ci coinvolge particolarmente – l’aggressione putiniana in Ucraina)?
Nonostante questo c’è ancora chi chiede di fare più figli, quasi esclusivamente nei Paesi ricchi in cui la “nostra” ricchezza è tale per la povertà e disperazione provocata ad altri.
E’ dell’altro giorno l’esternazione dell’imprenditore miliardario, repubblicano Usa, Elon Musk, che invita americani e italiani a fare più figli per preservare le specie (1): l’impressione è come quella dei politici del Texas dove vive che, dopo il massacro della scuola di Uvalde, hanno lamentato il fatto che gli insegnanti non erano armati.
Sono quotidianità i “preoccupati” provvedimenti in materia di Paesi Ue, Italia inclusa. In un disordine normativo e umano dove le politiche che spiccano sono quelle dei muri ungheresi o Usa/Mexico, delle barche di migranti che nel Mediterraneo prima di essere accettate devono incrementare il numero di morti, dei drammi ai confini turco/greci, delle isole prigione per migranti in Australia, delle disperazioni dei migranti latini usati dai narcos, o di quelli africani usati dai libici.
In questo marasma c’è una cosa che va tenuta in grande considerazione: la disponibilità e comprensione che noi europei stiamo dimostrando verso i migranti/fuggiaschi ucraini, che stanno migliorando la nostra vita, economica ed umana.
E’ una svolta storica. Altro che specie che si estinguono e fare più figli.
Tutto il Pianeta è Ucraina
1 – Lui, che di figli ne ha sette: “Contrariamente a quanto molti pensano, più una persona è ricca, meno figli ha. Sono una rara eccezione. La maggior parte delle persone che conosco ha zero o un solo figlio”. E dall’alto della propria prolificità ci dà anche indicazioni per preservare le specie che lui considera importati per il Pianeta: quella americana e – probabilmente perché solo sollecitato sullo specifico – quella italiana: “Il tasso di natalità negli Stati Uniti è al di sotto dei livelli minimi sostenibili da circa 50 anni”. “L’Italia non avrà più una popolazione se queste tendenze continueranno”.
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Fonte: Fare figli contro i migranti. Aduc: camera a gas del Pianeta. Tutto il Pianeta è Ucraina