Generazioni future Vicenza, convegno Confindustria: “Migliori pratiche aziendali a supporto della natalità”

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Si è tenuto ieri a Vicenza “Generazioni Future: il supporto alla natalità da parte delle aziende”, convegno a Palazzo Bonin Longare legato al progetto “Generazioni Future“, l’iniziativa fortemente voluta dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Vicenza per raccogliere e diffondere le migliori pratiche aziendali a supporto della natalità.
“È ormai risaputo, se ne sente parlare quasi ogni giorno, che l’Italia sta registrando ormai da anni un costante calo delle nascite. Si parla di crisi demografica. Ed è davvero una crisi, drammatica, che apre a scenari molto preoccupanti per gli anni a venire.

Da giovane imprenditrice prima, e da mamma poi, mi sono più volte chiesta: cosa possiamo fare? È così che è nato Generazioni Future: per fare qualcosa. Non per fermarsi al dato sconfortante, ma per dare una risposta concreta” ha affermato Camilla Cielo, presidente del Gruppo, in apertura del convegno.

“Abbiamo così dato avvio a una mappatura delle migliori pratiche e dei bisogni. Abbiamo quindi raccolto la voce sia da parte delle aziende sia da parte delle famiglie del nostro territorio. E oggi ci soffermeremo su alcuni di questi dati per capire quali possono essere i punti di contatto tra le esigenze di chi diventa genitore e le forme di supporto che possono offrire le imprese. Ci tengo a evidenziare che quello di oggi è solo un primo passo. Un passo che noi, imprenditori e imprenditrici, abbiamo l’obbligo di fare. Un passo al quale seguiranno ulteriori iniziative nei prossimi anni. È però fondamentale che questo tema torni al centro anche dell’agenda politica, che tutto il sistema-paese (come si dice in questi casi) faccia davvero sistema e che anche le istituzioni si mobilitino con misure adeguate, che molto probabilmente significa con riforme strutturali. D’altro canto non c’è un’alternativa, perché rinunciare al futuro non è un’alternativa valida” ha sottolineato la presidente Cielo.

Nel corso dell’evento, condotto da Taryn Di Ventura (unlavoropermamma.it) si sono succedute numerose testimonianze, non solo di aziende locali, che hanno permesso non solo di inquadrare il tema da diversi punti di vista, ma anche di condividere alcune iniziative esemplari messe in campo dalle imprese per dare sostegno a collaboratrici e collaboratori che diventano genitori.

Sono intervenuti, nell’ordine, Roberto Brazzale – Brazzale Spa, Vanessa Loreto – Vice President New Ink Solutions – edding AG, Virginia Scirè – WearMe Babywearing, Denise Fontana – HR manager Liomatic Spa, Rachele Battistella – Senior HR Manager AWS Emea Xylem Service Italia Srl, Luca Tomasi – Inglesina Baby Spa.

In chiusura, è stato possibile registrare anche il commento agli interventi da parte dell’assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan.

“Plaudo a Confindustria Vicenza e al gruppo dei giovani imprenditori confindustriali che hanno scelto di interrogarsi su quella che amo definire ‘la madre di tutte le battaglie’: il fenomeno della denatalità – ha detto -. Dobbiamo provare ad invertire la rotta di declino a cui stiamo assistendo, perché possiamo tutti fare molto di più. L’Italia, colpevolmente, non ha affrontato abbastanza questo tema negli ultimi decenni: oggi qualsiasi azione a contrasto della denatalità arriva probabilmente in ritardo, ma merita di essere tentata.

Come Regione siamo consapevoli dell’importanza del tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: una donna non può essere costretta a scegliere tra la propria vita professionale e la propria carriera ed il fatto di generare nuova vita – ha sottolineato l’Assessore regionale – mancano importanti servizi che vanno messi in campo al più presto, e certamente l’azione del governo poteva essere meno generalista, ed avere tra le sue priorità anche l’abbattimento di taluni costi legati alla nascita di un figlio: per molte famiglie stanno infatti diventando insostenibili i costi per mandare un bimbo al nido, ad un doposcuola o ai centri estivi.

E allora bisogna aiutare queste famiglie. Non solo ad avere un bimbo, ma anche più di uno: ne ha bisogno l’Italia. Un paese che rinuncia ad avere figli e che non aiuta le madri è destinato a sparire, così come ogni anno, nell’ultimo decennio, abbiamo registrato tra le iscrizioni ai primi anni della scuola dell’obbligo in Veneto la scomparsa di una intera vallata come la Valbrenta”, ha concluso l’Assessore Regionale.