NUOVO PIANO STRATEGICO DEL TURISMO: LA SOSTENIBILITÀ NON SIA UNA MODA PASSEGGERA

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Annunciata è la riscrittura del Piano strategico del turismo, in previsione per il prossimo ottobre. Il turismo che si è rigenerato in risposta alla crisi pandemica e alla riduzione della mobilità per le condizioni di sicurezza internazionale o per la crisi economica ha spostato l’interesse verso destinazioni poco conosciute, alla ricerca di ‘distanziamento sociale’ e della necessità di non allontanarsi troppo da casa.

Si sono potenziate forme di turismo più attente alla sensibilità emergente, verso il consumo responsabile e il turismo esperienziale e di prossimità.

Ora è importante fare in modo che questa nuova richiesta non si riduca a una moda passeggera a causa della scarsa propensione a rendere attrattivi i territori per le loro specificità, e dell’incapacità di programmare adottando un linguaggio comune, che permetta a tutti gli operatori di partecipare, secondo una struttura condivisa ma che valorizzi le singole identità.

A monte della composizione del nuovo Piano strategico, occorre un serio coordinamento tra le Regioni.
E, su questo, si rischia di essere già in ritardo.
È avvertita, infatti, l’esigenza di attivare ampi partenariati, anche considerando che occorre coinvolgere attori nuovi, a fronte delle necessità di sicurezza richiesta dal mercato e di rivoluzione verde, d’inclusione e maggiore coesione, oltre a quella di consentire la connessione pubblico, privato e Terzo settore, e la collaborazione tra territori già turisticamente riconosciuti con quelli minori e più periferici.
Senza contare l’esigenza di programmare la formazione delle competenze necessarie per il rinnovamento strategico dell’offerta.

Meritocrazia Italia reputa essenziale che il nuovo Piano strategico del turismo:
– definisca le modalità di facilitazione nella creazione di reti tra i diversi attori locali, di sinergie tra le componenti dell’offerta turistica e tra settori economici differenti (alimentare, logistico,…);
– punti alla formazione, per figure professionali in grado di gestire le nuove linee guida di sviluppo turistico, dettate dal cambio di paradigma del mondo turistico (ad esempio, migliorando la gestione dello strumento digitale a favore del rilancio turistico) e secondo una cultura attenta alla qualità delle relazioni, alla sicurezza, alla sostenibilità, alla gestione delle diversità e ai sistemi di gestione del miglioramento continuo, con adeguate garanzie di retribuzione;
– individui modalità di supporto dei territori per attività di progettazione, programmazione e rendicontazione partecipata, in modo da avere una garanzia e una comunicazione trasparente dell’uso sostenibile dei finanziamenti e poter sviluppare una maggiore capacità di attrarre cittadini e turisti consapevoli. Si auspica a tal proposito il coinvolgimento anche delle Scuole, per poter formare una nuova richiesta di mercato capace di apprezzare i valori identitari dei territori e la capacità di rendere accessibili e sostenibili tutti i luoghi del Paese.

Stop war.

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Fonte: NUOVO PIANO STRATEGICO DEL TURISMO: LA SOSTENIBILITÀ NON SIA UNA MODA PASSEGGERA – COMUNICATO 01.06.22

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