Si erano affaccendati a dichiarare l’incapacità della Ue di stabilire alcunché (il riferimento è alle sanzioni alla Russia), ma non avevano atteso la decisione notturna del Consiglio europeo. Sicchè, illustri analisti e giornalisti di grido, avevano sentenziato il fallimento delle trattative europee, che, invece, si è realizzato. Oggi, dichiarano che è troppo poco. Domani diranno che è troppo.
Vediamo di ricapitolare, anche per i suddetti commentatori.
Il Consiglio europeo stava decidendo sul sesto pacchetto di sanzioni alla Russia che, ricordiamo, è stato preceduto da altri cinque, già decisi, il che non è da sottovalutare.
Decisione sofferta? Sì, certo, ma parafrasando una celebra frase possiamo dire che “è la democrazia, bellezza”. Infatti, occorre mettere d’accordo ben 27 Paesi comunitari, perché la Ue non sono gli Stati Uniti d’Europa (magari!), dove c’e un governo centrale (es. Stati Uniti d’America) e neanche un sistema autarchico o dittatoriale (vedi Russia e Cina). Questo si chiama confronto e mediazione, che sono attività caratteristiche delle democrazie liberali.
Piu’ che sentire o leggere le farloccate, vediamo i numeri relativi alle importazioni di petrolio dalla Russia, tema della sesta sanzione.
L’Unione europea importa il 97% del petrolio che consuma e il 25,7% arriva dalla Russia. La sanzione inflitta alla Russia comporterà una diminuzione delle importazioni di circa il 90%; rimane escluso un 10-11 per cento. Di tutta evidenza è un colpo per l’economia russa.
Inoltre, il Consiglio europeo prevede l’esclusione di Sberbank, la principale banca russa, dal sistema di pagamenti internazionali SWIFT, che è l’infrastruttura finanziaria di base degli scambi internazionali. L’estromissione di Sberbank ha come conseguenza un drastico peggioramento della possibilità di gestire transazioni commerciali mondiali.
I leader della Ue hanno anche accettato di fornire all’Ucraina una nuova tranche di aiuti di 9 miliardi di euro per sostenere l’economia del Paese.
Dove sia il fallimento della Ue non è dato sapere.
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Fonte: La farlocca notizia della Ue in panne
