UE/Brexit. Perché non siamo Russia

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 Anche se il presidente russo Vladimir Putin dice che ha invaso l’Ucraina per un “problema di cuore”, riprendersi territori che fanno parte della Russia di Pietro il Grande per salvare i russofoni presunti perseguitati, le zone che vorrebbe annettersi sono ricche di notevoli riserve di litio e minerarie. E, invece di cominciare una “guerra commerciale” con lo Stato sovrano dell’Ucraina, è passato alla invasione in armi, come se gli ultimi cento anni di storia del continente europeo non avessero significato o insegnato nulla per la soluzione dei conflitti. Non solo, ma per Putin, la “gloria” di questa guerra serve a riaffermare e rafforzare il suo potere interno, in una Russia a suo avviso sempre più incline ai modelli occidentali di vita ed economia. Cosa di meglio del nemico esterno che vorrebbe distruggere la propria identità?

In questi giorni sta avvenendo altrettanto nel Regno Unito, senza al momento bombardamenti e distruzioni. Il premier Boris Johnson, molto screditato e dato in declino per i suoi comportamenti durante i lockdown del covid e per un’economia che stenta a portare a termine la Brexit, ha deciso di far leva sull’orgoglio e il primato economico britannico per validare la propria leadership: agnello sacrificale l’Irlanda del Nord che, come da accordi voluti anche da Johnson, di fatto continua ad appartenere al mercato Ue per evitare il ritorno della frontiera fisica con la Repubblica d’Irlanda. Il progetto di legge di Johnson prevede vantaggi per le aziende Uk che esportano in Irlanda del Nord (quindi mercato Ue), ma non altrettanto per aziende Ue verso Irlanda del Nord, escludendo controlli da parte della Corte di Giustizia Ue (1).

Se l’Ue dovesse ragionare e agire come la Russia di Putin dovrebbe schierare le proprie truppe a difesa del mercato Ue in Irlanda del Nord. Nel caso specifico ci sarebbero tutti gli elementi tipici per “passare alle armi” sul modello Putin: violazione degli accordi, interessi economici imposti e non concordati, etc.
Ovviamente l’Ue non lo fa, non solo perché le sue “truppe” “lasciano un po’ a desiderare…”, ma perché l’Ue ha fatto tesoro delle lezioni di storia e umanità: mai più risolvere i conflitti con guerre in armi.

Questo è uno dei diversi motivi per cui, per esempio, l’Ucraina (e non solo) vorrebbe far parte dell’Ue e non della Federazione russa, o perché i russi preferiscono McDonalds e non i burger locali.

1 – Più nel particolare, cosa prevede il progetto di legge di Johnson? Primo, la fine dei controlli sulle merci che dalla Gran Bretagna arrivano in Irlanda del nord che servono a preservare il mercato interno dell’Ue. Il governo Johnson intende creare dei “canali verdi e rossi per rimuovere costi e scartoffie non necessari per le imprese che operano nel Regno Unito, garantendo al contempo che vengano effettuati controlli completi per le merci che entrano nell’Ue”. Secondo, le imprese potranno “scegliere di immettere le merci sul mercato dell’Irlanda del nord in base alle norme sulle merci del Regno Unito o dell’Ue, per garantire che ai consumatori dell’Irlanda del nord non venga impedito di acquistare merci sulla base degli standard del Regno Unito”. Terzo, il progetto di legge stabilisce che l’Irlanda del nord benefici delle “stesse agevolazioni fiscali e politiche di spesa del resto del Regno Unito, compresi i tagli dell’Iva”. Infine, il governo Johnson intende escludere qualsiasi ruolo per la Corte di giustizia dell’Ue, facendo in modo che le controversie siano risolte da un arbitrato indipendente. (Europa Ore 7)
 

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Fonte: UE/Brexit. Perché non siamo Russia

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