Ha fatto non poco scalpore l’esito, molto recente, del processo penale per il default di Banca Etruria: gli imputati (componenti del board dell’Istituto toscano, tra cui il vice presidente Pier Luigi Boschi, padre dell'ex ministro Maria Elena Boschi, ndr) sono stati tutti assolti (un quotidiano aveva titolato: “Etruria che goduria”).
E’ inevitabile che, allora, il cittadino si domandi: ma, se gli imputati sono stati assolti (il che suppone che sia stato accertato che essi non avevano amministrato scorrettamente), di chi è la responsabilità del fallimento di Banca Etruria?
La risposta non è semplice perché i possibili fattori di questa apparente discrasia (che – si ricordi - ha assorbito i risparmi di migliaia di persone, come tutti gli altri casi di fallimenti bancari) sono molti.
Ma io sono convinto, come altre volte ho già scritto, che la colpa maggiore (quella, determinante, che ha trascinato nel baratro le altre banche fallite: Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Carichieti ecc.) è addebitabile alla sciagurata politica bancaria di BCE e di Banca d’Italia, che hanno voluto forzatamente e repentinamente ridurre il numero delle banche, inseguendo, a tutti i costi, un gigantismo bancario che ha avuto un effetto tzunami.
E, poi, alla Riforma (cosiddetta Renzi) delle Banche Popolari, che ha imposto la trasformazione in società per azioni e l’immediata loro quotazione in borsa degli Istituti di credito con patrimonio superiore a otto miliardi di euro.
Non ho dubbio alcuno circa il fatto che tutti gli improvvisi fallimenti di molte banche territoriali, pur valorose e dimostratesi utili alla crescita economica delle imprese, siano stati l’effetto (pur involontario) di una politica di sistema.
E non ho alcun dubbio circa il fatto che, sul banco degli imputati, avrebbero dovuto essere trascinati soprattutto i grandi decisori di quelle scelte di sistema: i quali, invece, sono stati, come al solito, mantenuti quasi sempre ai loro posti di comando … Non c’è stata una sola Procura della Repubblica che abbia cercato di guardare un po’ più in là del suo naso …
Anche la storia delle c.d. baciate è una bufala. Non conosco i dati delle altre banche, ma, per quanto riguarda Veneto Banca, ad esempio, la loro consistenza era minima e non poteva, certo, essere stata la causa (o la concausa) del fallimento.
Resto sempre in attesa di un supergiudicante (non so immaginare chi) il quale, finalmente, spieghi agli ex soci di queste banche chi essi devono ringraziare per la totale perdita dei loro risparmi.
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