Sarà un processo monstre. Finora si sono costituite oltre 9900 parti civili che chiedono giustizia dopo il dissesto della Banca Popolare di Vicenza. Un numero destinato a salire. Tra queste ci sarà sicuramente il Comune di Vicenza. Il sindaco Francesco Rucco sta preparando le carte. Tutte insieme si potrebbe superare certamente le 1Omila costituzioni di parte civile, considerando anche quelle che si costituiranno alla prima udienza dibattimentale prevista per il primo di dicembre.
Per queste ragioni il presidente del Tribunale di Vicenza, Alberto Rizzo, intende procedere a formulare precise richieste al Consiglio superiore della Magistratura ed al Ministero. Questo maxi processo, infatti, è quasi unico. Forse solo Parmalat nel panorama italiano ha avuto più parti civili ammesse. «Questo è un processo mastodontico – spiega Rizzo – un milione e duecentomila carte, suddivise in 163 faldoni, 57 provvedimenti di sequestro per un ammontare di oltre 300 milioni. Il Tribunale diVicenza versa in una situazione drammatica per quanto riguarda la scopertura del per sonale amministrativo, che è pari al 31,21%. Il che vuol dire che dovrebbero esserci 140 persone e ce ne sono meno di 100. Inoltre anche per quanto concerne la pianta organica dei magistrati abbiamo una scopertura del 17,07%. E questo processo richiederà ai tre magistrati che compongono il collegio un impegno assorbente». Alla luce di questi numeri Rizzo già lunedì intenderebbe chiedere al Ministero della Giustizia e al Csm i necessari rinforzi all’organico del tribunale.
«Il Tribunale di Vicenza – spiega ancora il presidente Rizzo – ha necessità anche per quanto riguarda la logistica e la dotazione informatica, tutte cose che chiederemo al Ministero in modo da consentire un efficace e funzionale svolgimento di un processo che è connotato da una significativa complessità?».
Un processo unico per l’impatto socio-economico che ha avuto la vicenda del crac della Bpvi per il territorio e per la città che tutti si attendono si possa svolgere con una ragionevole durata. Sulla location della fase dibattimentale alcune sono le ipotesi che sono al momento al vaglio. La prima udienza, come detto, si svolgerà a Vicenza. E probabilmente anche la seconda. Per quelle successive si potrebbe pensare, visto il numero delle parti civili, ad una soluzione che potrebbe essere o a Padova o all’aula bunker di Mestre. A meno che non si opti per mantenere a Vicenza a tutti i costi le udienze cercando delle soluzioni come la Fiera o il Teatro cittadino. A giudicare gli ex vertici di BpVis sarà il tribunale collegiale, composto da tre giudici. Che per l’occasione dovrebbe essere presieduto da Lorenzo Miazzi, coordinatore dei magistrati assegnati all’area penale.-