“La superstrada Pedemontana Veneta sconta ancora troppe incognite sui tempi di apertura, sui costi dell’opera a carico dei veneti, sulla questione dei pedaggi e sulle importanti infrastrutture compensative. E ora ritorna la questione aperta della bonifica della discarica scoperta tra Villorba e Spresiano.
Gli allarmi dei sindaci e pure le diffide sulle opere compensative sono eloquenti, vedasi quella dell’Amministrazione di San Zenone. Basta poi percorrere la vecchia e trafficata regionale 53 per vedere come, anche nei tratti paralleli aperti della Superstrada Pedemontana Veneta, questa infrastruttura sia evitata dalle auto e dai camion.
E questo perché mal collegata, ancora non completamente aperta e soprattutto troppo cara. In particolare, le questioni del reticolo stradale di collegamento e dei pedaggi sono macigni che paiono insormontabili per i conti della Regione Veneto come lamentato anche dal nostro Capogruppo PD Giacomo Possamai e dalla Segreteria provinciale del PD trevigiano.
Ci si domanda perciò, in un momento come questo con il caro benzina per imprese e famiglie, cosa si aspetta a dare risposte ai trevigiani e ai vicentini, il cui territorio ha già pagato anche in termini ambientali un’opera così impattante”.
Lo dichiara oggi Matteo Favero, responsabile Forum Ambiente e Infrastrutture del Partito Democratico del Veneto e del Pd provincia di Treviso.
La Superstada Pedemontana Veneta, anche SPV per comodità, è ritenuta un’opera di fondamentale importanza per i collegamenti su gomma della Regione. È un’autostrada italiana di proprietà della Regione del Veneto in concessione a pedaggio ed è percorribile tra Malo e Montebelluna per un tratto di circa 65 chilometri sui 94,747 totali previsti.