Infortuni sul Lavoro in Veneto: in Quarta commissione del consiglio regionale sono stati sentiti rappresentanti di Confindustria e Confimi Veneto per approfondire il tema oltre che quello delle malattie professionali nelle imprese private.
La Quarta commissione consiliare permanente ha ospitato in audizione il dott. Carlo Stilli, Direttore Generale di Confindustria Veneto, il dott. Marco Armillotta, Responsabile salute e sicurezza di Confindustria Veneto, il dott. Massimiliano Destefanis, vicepresidente di Confimi Industria Veneto, e il dott. Manuel Maraschin, Direttore di Confimi Industria Veneto, per approfondire il tema degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nelle imprese private, analizzando profili di rischio e individuando misure di prevenzione. Questo in continuità con il lavoro portato avanti dalla commissione nelle ultime settimane sul fenomeno ‘infortuni- malattie professionali’.
Il problema degli infortuni sul lavoro è molto sentito dagli imprenditori in quanto investe in modo drammatico non solo i lavoratori ma tutto il ‘sistema impresa’.
Confindustria svolge attività istituzionali di prevenzione e formazione, anche attraverso l’organizzazione di appositi convegni e seminari. Assiste le imprese associate nell’applicazione delle normative vigenti e fa corsi di formazione calibrati per le figure professionali impegnate nella sicurezza. Partecipa ai Tavoli regionali per l’individuazione di buone pratiche finalizzate a contenere il più possibile il verificarsi di eventi gravi. Molte attività vengono svolte in collaborazione con i partner istituzionali, in primis con la Regione Veneto: si ricorda, in merito, l’adozione del ‘Nuovo Piano Strategico 2021-2023 per la tutela della Salute e della Sicurezza sul Lavoro’, con l’apporto delle Parti sociali. Collabora da anni con la Direzione regionale INAIL: tra le iniziative portate avanti, il Progetto ‘Lavoro sicuro’, per promuovere il miglioramento dell’organizzazione aziendale sul fronte della sicurezza; il progetto sulla valutazione dell’efficacia della formazione in materia di sicurezza, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova. Confindustria si confronta costantemente con le organizzazioni sindacali dei lavoratori sul tema della sicurezza.
L’attuale quadro dell’andamento infortunistico, secondo dati INAIL, registra una correlazione tra ripresa economica, dopo il 2020, e incremento del numero degli infortuni.
Nel periodo gennaio- marzo 2022, a livello nazionale, si registra un incremento del 50% delle denunce di infortunio, rispetto al primo trimestre del 2021, e un più 2% del numero degli infortuni con esito mortale. Nel periodo gennaio- marzo 2022, il Veneto, con più 47% del numero degli infortuni rispetto al primo trimestre del 2021, è secondo, dietro alla regione Lombardia.
Nel mese di aprile 2021 si sono registrate in totale 4.634 denunce di infortunio, che un anno dopo hanno raggiunto il numero di 5.996; nel quadrimestre gennaio- aprile 2021 sono state 21.289, mentre nel quadrimestre gennaio – aprile 2022 hanno raggiunto il numero di 30.816.
In merito agli infortuni mortali denunciati, non ancora accertati, nel mese di aprile 2021 sono stati 8 in totale, mentre un anno dopo sono stati 5. Nel quadrimestre gennaio- aprile 2021 sono stati 26, mentre nel quadrimestre gennaio- aprile 2022 sono saliti a 27.
I settori più colpiti dagli infortuni mortali sono quelli dell’agricoltura, dell’edilizia, della logistica, della metalmeccanica e dei trasporti; tra le principali cause, la morte per schiacciamento.
Tra le proposte avanzate: una maggiore sensibilizzazione di imprese e cittadini sul tema della sicurezza, per promuovere una vera e propria ‘cultura della sicurezza’; investire di più sulla prevenzione e sulla formazione, quest’ultima che deve essere orientata ad acquisire una maggiore conoscenza dei rischi legati alle mansioni ricoperte in un determinato contesto lavorativo, anche con l’avvio di appositi Tavoli tematici per condividere le diverse esperienze. Servono anche maggiori finanziamenti per sostituire i macchinari obsoleti. È altresì auspicabile attuare una vigilanza approfondita e coordinata da parte dei soggetti preposti ai controlli. Al sistema sanzionatorio dovrebbe essere affiancata una efficace azione di accompagnamento alle imprese in tema di prevenzione e sicurezza.
Confimi ha sottolineato la necessità di passare da un sistema esclusivamente sanzionatorio a uno premiante delle imprese virtuose, quelle che dimostrano di essere intervenute con efficacia per contenere il numero degli infortuni; viene proposta l’assegnazione alle imprese di un apposito bollino annuale per premiare ‘chi fa meglio’.
Confimi Industria ha sottoscritto nel 2021 un Protocollo d’Intesa con INAIL sulla gestione e mappatura dei Near Miss (quasi infortuni) nelle imprese manifatturiere, in particolare PMI. Il progetto è entrato a far parte del più ampio progetto nazionale CONDIVIDO, a cura di INAIL, con l’Università del Salento, il Politecnico di Milano e tre ULSS/ATS, tra cui l’ULSS 7 Pedemontana, che vede coinvolte, tra le altre, imprese del settore chimico e metalmeccanico delle province di Verona e Vicenza. L’obiettivo è mappare in via preliminare il grado di presidio aziendale rispetto ai Near Miss e l’adozione di un sistema di tracciamento che servirà da input per l’analisi finale da parte di INAIL.
Il maggior numero delle malattie professionali colpisce l’apparato muscolo- scheletrico, anche per l’incremento dell’età media dei lavoratori.