Aborto, sentenza indegna negli Usa. Marina Bergamin, responsabile politiche di genere Cgil Vicenza: non ci si provi in Italia

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Manifestazioni pro aborto in Usa (foto Afp)
Manifestazioni pro aborto in Usa (foto Afp)
La sentenza contro l’aborto negli Stati Uniti – scrive nella nota che pubblichiamo Marina Bergamin, responsabile politiche di genere Cgil Vicenza – è indegna di una grande democrazia. Negli USA si consente l’uso libero delle armi e si nega la libertà di autodeterminazione alle donne.
Siamo solidali con le donne americane e siamo certe che sapranno reagire.
Marina Bergamin, responsabile politiche di genere Cgil Vicenza
Marina Bergamin, responsabile politiche di genere Cgil Vicenza

Speriamo invece che quel clima ‘oscurantista’ non raggiunga il nostro paese. I politici italiani, oggi, dicono di no. Ma ricordiamo che fu proprio Verona nel 2019 ad ospitare il Congresso mondiale delle famiglie, con l’obiettivo dichiarato di difendere la famiglia tradizionale come unico modello, per l’eliminazione dei diritti LGBT, la criminalizzazione dell’omosessualità e dell’aborto e una forte opposizione al divorzio. Fecero passerella allora da Meloni a Salvini, da Fontana a Pillon oltre al Sindaco della città Sboarina.

Quello dell’interruzione di gravidanza è un argomento sensibilissimo. Per noi esso fa rima con la libertà delle donne e la loro autodeterminazione quando giungono alla decisione, sempre sofferta, di interrompere la gravidanza. Continuiamo a dire, da anni, che va applicata tutta la Legge 194 compreso il diritto/dovere alla prevenzione: saremo felici quando l’IGV (Interruzione volontaria di gravidanza) non ci sarà più bisogno. Ma oggi non è così.
Siamo sensibili su questo tema, tanto che periodicamente, assieme a Cisl e Uil, chiediamo conto alle Ulss del funzionamento dei Consultori e dei dati sulla IVG.
Gli ultimi dati che abbiamo per l’Ulss Berica riguardano il 2020. E sono riassumibili così: obiezione di coscienza anche da noi molto alta (24 ginecologi su 27), tempi di attesa però rispettati (dai 10 giorni di Vicenza ai 17 di Noventa); numero di interventi in calo (da 417 del 2018 ai 376 del 2020). Ci risulta che, quando richiesta, nessuna IVG viene respinta. Chiediamo che, se ci sono disservizi, le donne vicentine si facciano avanti.
Certo un tasso così alto di obiettori di coscienza, come in tutta Italia, ci inquieta e ci impegna a tenere altissima la guardia.
Anche noi come Organizzazioni sindacali siamo in prima linea -e lo fummo a Verona- affinché per le donne non ci sia alcun arretramento su questi temi.
Marina Bergamin
responsabile politiche di genere Cgil Vicenza