E? stata approvata la legge regionale che prevede la possibilità di aprire nei Comuni del Veneto gli sportelli Informalavoro. L?obiettivo di questa legge ? commentano in una nota i Consiglieri del Gruppo consiliare Fratelli d?Italia, Massimiliano Barison e Sergio Berlato ? è quello di attuare una diffusione capillare nella nostra Regione dei servizi per il lavoro attraverso la rete con i Comuni, favorendo in questo modo la massima equità nelle condizioni di accesso alle opportunità occupazionali.
Non solo, gli sportelli serviranno per informazioni anche sulla formazione e riqualificazione professionale, sull?autoimpiego, sui tirocini, sull?avvio di una impresa.
Oltre che per i disoccupati gli informalavoro garantiranno informazioni e servizi di ricerca del personale per le imprese che vogliono assumere.
Concretamente l?apertura dello sportello – spiegano Barison e Berlato ? avverrà previa stipula di una convenzione tra Regione e Comuni che prevede impegni reciproci:
I Comuni metteranno a disposizione il personale, gli spazi, gli arredi e le strumentazioni informatiche mentre la Regione garantirà la formazione e l?aggiornamento continuo del personale, il collegamento telematico con il sistema regionale del lavoro, e il coordinamento attraverso i centri per l?impiego.
Il progetto nasce da una buona prassi già sperimentata quando ero assessore provinciale al lavoro a Padova ? commenta Barison ? dove tra il 2010 e il 2012 furono aperti 16 sportelli informalavoro con ottimi risultati in termini di servizi ai cittadini e alle imprese. Purtroppo con la riforma Del Rio che prevedeva il passaggio dei centri per l?impiego dalle Province all?agenzia nazionale per il lavoro questi sportelli furono soppressi nel 2016. Adesso dopo che l?ennesimo cambio di rotta nazionale ha riportato i servizi per il lavoro in capo alla Regione ho deciso di riproporre questa buona prassi ? specifica il Consigliere Barison.
E? facile intuire ? proseguono Barison e Berlato ? l?utilità del progetto per i cittadini che nello stesso sportello dove si rivolgono per i servizi comunali (carta d?identità, certificato, cambio di residenza etc..) potranno avere un servizio anche per la ricerca di lavoro; mentre per i centri per l?impiego ci sarà un alleggerimento dei carichi di lavoro consentendo al personale di dedicarsi di più alle politiche attive del lavoro come l?accompagnamento e la ricerca di posti di lavoro presso le imprese visto che gli ultimi dati del Veneto ci dicono che solo il 5% del tempo dei cpi (centri per l?impiego) viene dedicato per queste attività e solo il 3% dei disoccupati ha trovato un lavoro attraverso i cpi.
Non solo ma ciò consentirà ai Comuni di conoscere la situazione degli occupati e disoccupati nel proprio territorio per meglio definire politiche sociali mirate per disoccupati di lunga durata senza ammortizzatori sociali piuttosto che politiche occupazionali attraverso fiere del lavoro con le imprese locali che cercano personale da assumere.
Anche in vista della riorganizzazione e potenziamento dei centri per l?impiego annunciata dal Governo ? concludono Barison e Berlato ? questa legge potrebbe essere ripetuta in tutte le Regioni in quanto esprime concretamente il principio di sussidiarietà verticale tra Stato, Regione e Comune su una materia centrale come il lavoro che ha in sé l?obiettivo di accrescere il benessere sociale di una comunità, obiettivo comune ad ogni Istituzione pubblica.