Marmolada: “Montagna sempre più fragile”, dice Legambiente

374
Marmolada, tragedia della montagna
Marmolada, tragedia della montagna

“La crisi climatica minaccia sempre di più la montagna. Quanto accaduto ieri sul ghiacciaio della Marmolada ci dimostra che non c’è più tempo da perdere. La montagna sta collassando e sta diventando sempre più fragile”. A dirlo è – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente in merito a quanto avvenuto ieri, mentre sono ancora in corso le operazioni per l’identificazione delle vittime e per la ricerca di chi ancora manca all’appello.

“Di fronte a questo scenario – prosegue -, l’Italia deve accelerare il passo sulle politiche climatiche dove è in forte ritardo, approvando al più presto l’aggiornamento del piano nazionale integrato energia e clima agli obiettivi del Repower Eu e un piano di adattamento al clima.

Servono allo stesso tempo scelte energetiche coraggiose che puntino con forza e vigore sullo sviluppo delle rinnovabili, snellendo definitivamente gli iter autorizzativi dei nuovi impianti, senza continuare ad investire su gas e perdere tempo sulla realizzazione di nuove centrali nucleari. A tal riguardo il nostro auspicio è che l’europarlamento, che si sta riunendo per il voto in plenaria, bocci l’attuale tassonomia verde che considera gas fossile e nucleare come fonti energetiche sostenibili”

Legambiente, sull’argomento, ricorda i dati di Carovana dei ghiacciai, la propria campagna che insieme al Comitato Glaciologico italiano dal 2020 monitora lo stato di salute dei ghiacciai alpini. E afferma: “Il ghiacciaio della Marmolada, tra il 1905 e il 2010, ha perso più dell’85% del suo volume. Nell’ultimo decennio si è assistito ad una accelerazione dei fenomeni della fusione glaciale. La linea di tendenza che sino al 2000 consentiva di prevedere un esaurimento nell’arco di un secolo si è successivamente modificata tanto da far presagire la scomparsa del ghiacciaio entro i prossimi 15-20 anni”.

“I ghiacciai alpini sono in codice rosso – spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Legambiente Alpi – Nell’ultimo secolo hanno perso almeno il 50% della loro superficie. Di questo 50%, il 70% è sparito negli ultimi 30 anni con un’accelerazione inaudita negli ultimi anni. La combinazione tra clima mite e mancanza di neve dell’inverno 2021/2022 sommati alle alte temperature di questi giorni costituiscono una sorta di tempesta perfetta per la montagna rendendola molto più fragile e pericolosa”.