Anche la seconda data, il 1° luglio, è trascorsa e non ha dato riscontro alle speranze dell’LR Vicenza e dei suoi tifosi. La possibilità di una riammissione in Serie B non si è realizzata perché la Co.vi.soc. ha valutato regolari e complete tutte le venti iscrizioni depositate entro il 22 giugno, compresa quella della Reggina, principale indiziata per una ricusazione. Il futuro che attende il club biancorosso è, quindi, quello di un campionato di Lega Pro, il quarto delle ultime sei stagioni. Quali sono le conseguenze di questo declassamento?
La Lega Pro cambia radicalmente i progetti sportivi
Giocare in Serie B avrebbe lasciato immutate le prospettive di una scalata alla A da parte dell’LR Vicenza. Questo era l’obbiettivo che Renzo Rosso aveva esplicitamente indicato (giusto in questi giorni nel 2018) come punto d’arrivo di una pianificazione quinquennale. Ora, dopo il passo indietro al terzo livello del calcio nazionale, si deve ricominciare tutto da capo e ripartire dall’inizio.
A differenza di quanto promesso al momento del suo sbarco a Vicenza, a tutt’oggi Rosso non ha prospettato una nuova pianificazione e quindi non si sa se la società voglia ancora puntare alla Serie A né è stata resa nota una tempistica. Nella conferenza stampa del 1° giugno Stefano Rosso si è limitato a parlare in modo molto vago: “il progetto prosegue su basi diverse. C’è la volontà di un pronto riscatto”. Parole che non precisano nulla di concreto e che, al massimo, possono essere interpretate come un impegno a battersi per la Serie B.
Le aspettative, in conclusione, non possono che essere tiepide: i tifosi devono rassegnarsi a vivere uno (se va bene) ma, magari, anche più campionati (speriamo proprio di no) in Lega Pro con l’obbiettivo di riscattare l’orrenda stagione 2021-2022 e di tornare in B.
Un calciomercato difficilissimo per Balzaretti
Il calciomercato in cui è impegnato il ds Balzaretti è complicato sotto molti aspetti. Il primo profilo negativo è quello delle tempistiche: l’incertezza sulla categoria ha bloccato ogni operazione e fatto perdere un mese di lavoro. Ci sono, poi, problematiche intrinseche alla situazione dell’LR Vicenza: giocatori con contratto in scadenza al 30 giugno che potevano restare in B ma non accettano la Lega Pro; profili diversi da selezionare in funzione della categoria; difficoltà di trovare calciatori disponibili a accettare un contratto indifferentemente in B o in C; necessità di rinnovare pesantemente la rosa con uscite di elementi non adatti al progetto, falliti a Vicenza e con poche richieste.
Queste sono solo le principali difficoltà che si trova davanti Balzaretti e che complicano il suo obbiettivo principale: allestire in ogni caso una squadra molto competitiva e in grado di centrare la vittoria del campionato, target senza alternative per il 2022-2023.
L’allenatore Francesco Baldini ha dettato con precisione l’identikit del suo giocatore-tipo: “che corre dall’inizio alla fine, che va forte in ogni allenamento, che dà intensità sia alla fase offensiva che a quella difensiva”. Non solo, perché ha aggiunto: “voglio giocatori che abbiano la volontà di riportare il Vicenza in alto, che non vedano l’ora di venire a giocare qui, che chiedano per ultima cosa quanto guadagneranno”. Mica facile trovarne almeno una dozzina così.
Il ds, quindi, si trova davanti a una montagna di problemi da risolvere con pochissimo tempo a disposizione.
È tardi per allestire una squadra competitiva?
Paradossalmente, la conferma della retrocessione in Lega Pro rende meno arduo il lavoro di ricostruzione della squadra quanto meno sotto l’aspetto temporale. La C infatti comincia il 28 agosto, due settimane dopo la B, e quindi c’è più tempo per allestire la nuova squadra.
Il raduno per la nuova stagione è stato, però, fissato dall’LR Vicenza al 14 luglio e ciò comporta che la prima quindicina del mese sia cruciale per poter cominciare gli allenamenti con una rosa il più completa possibile. Non è dato sapere se la società si sia mossa e come per non trovarsi nella scomoda necessità di operare sul mercato solo nell’imminenza dell’avvio degli allenamenti. Si può presumere che le trattative, senz’altro portate avanti nel frattempo, siano state concluse con la condizione sospensiva della categoria e quindi siano da confermare o abbandonare ora.
Certo è che si sia partiti in svantaggio su alcuni nomi che potevano fare la differenza e che avevano già richieste. In generale, nessun giocatore di alto livello aspetta luglio per accasarsi e le altre società si sono mosse per tempo per garantirsi i giocatori migliori. Difficile anche ipotizzare che ci siano molti calciatori di B disposti a temporeggiare per firmare un contratto con una squadra come il Vicenza, che si porta dietro la fama negativa di un campionato disastroso e sapendo che i responsabili del disastro sono rimasti tutti al loro posto (tranne Brocchi).
Ci si sarebbe aspettati già in giugno l’annuncio dell’arrivo di qualche nome importante e, invece, per ora l’unica novità in realtà non lo è, perché si tratta solo della conferma di un acquisto già noto da un mese, quello del centrocampista Cataldi, un 2001 svincolato, pupillo di Baldini che lo aveva avuto nelle giovanili della Roma e, l’anno scorso, al Catania.
Neanche i nomi anticipati dai media hanno per ora avuto riscontro. C’è da dire che, in ogni caso, si trattava di semi sconosciuti che non si potevano proprio immaginare giocatori-cardine della nuova rosa.