Be popular nel Centro storico di Vicenza da martedì 23 a domenica 28 agosto

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Da martedì 23 a domenica 28 agosto, il centro storico di Vicenza ospiterà per la sua VI edizione il festival di teatro popolare Be popular. La rassegna è organizzata dall’associazione culturale StivalaccioTeatro e fa parte del cartellone “Vicenza estate 2022 – cultura, spettacoli, divertimento”, promosso dal Comune di Vicenza con il sostegno di Agsm Aim. Gli eventi avranno luogo presso l’antico Palazzo da Schio, in centro a Vicenza, dove il pubblico sarà accolto all’interno del meraviglioso cortile cinquecentesco, e avranno occasione di degustare i vini di Agricola da Schio, azienda che adotta e promuove un’agricoltura sostenibile in tutto il suo territorio. Ogni serata del festival sarà dedicata a ospiti d’eccezione, che si esibiranno in spettacoli teatrali, musical, concerti, letture, ed eventi itineranti per le vie del centro città. Durante la settimana sarà inoltre possibile partecipare al laboratorio intensivo di recitazione incentrato sull’arte del buffone medievale, tenuto da Michele Mori e Marco Zoppello di StivalaccioTeatro. L’esperienza si concluderà domenica 28 agosto, con la restituzione itinerante per le vie del centro città, aperta a tutta la comunità cittadina.

Martedì 23 agosto alle 21.30, Mirco Sassoli e Lorenzo Bachini di Nata Teatro porteranno in scena Come far/la Franca, uno spettacolo che omaggia l’attrice e drammaturga Franca Valeri, ridando vita ad alcuni dei suoi più memorabili personaggi, sempre caratterizzati da sagacia, ironia ed un po’ di crudeltà. Ognuno di essi viene esplorato nelle varie circostanze che la quotidianità offre, fino ad arrivare a togliere la maschera, indossata forse per non rendersi conto del vuoto che realmente lo circonda. Uno spettacolo che sembra destarsi da un tempo che non c’è più, ma che si riscopre essere attuale; un viaggio pronto a scivolare tra i personaggi creati da Franca Valeri, che sembrano cristallizzati nei momenti più particolari della propria vita. Riportare in vita le varie personalità di Franca Valeri per mostrare come la sottile ironia e la raffinatezza che li contraddistingue siano strumento ancora attuale per interrogare l’universale. Ad una grassa risata si preferisce un sorriso leggero, velato, che nasce da dentro e non si dimentica.

Mercoledì 24 agosto alle 19, la voce di Giulio Canestrelli e la musica di Enrico Milani accompagneranno il pubblico alla lettura scenica de Il segreto del bosco vecchio di Dino Buzzati. L’evento, prodotto da StivalaccioTeatro, attua una riduzione del testo originale per evidenziarne il nucleo narrativo più importante: lo scontro tra l’ingenua e armoniosa vitalità del bosco e del giovane Benvenuto da una parte, e il razionalismo cinico, prepotente e mortifero del vecchio Colonnello dall’altra. Il nipote è aperto alla meraviglia del mondo naturale, e giocandoci insieme lo ascolta. Tuttavia, questa magica sintonia rischia di svanire con il passare del tempo: il rapporto degli adulti (e forse anche dell’epoca moderna) con la natura è centrato sulla volontà di dominio e sfruttamento delle risorse. Solo chi conserva la capacità di ascoltare la voce del bosco può sentirsi come parte di esso, e dunque imparare a prendersene cura. Lo stesso giorno, alle 21.30, StivalaccioTeatro porterà in scena Arlecchino furioso, con Marco Zoppello, Sara Allevi, Eleonora Marchiori, Michele Mori, e la musica dal vivo di Pierdomenico Simone. In Arlecchino Furioso è ancora la Commedia dell’Arte ad essere protagonista, con la maschera simbolo del teatro italiano ad animare uno spumeggiante spettacolo. L’Amore, quello con la “A” maiuscola, è il motore di un originale canovaccio costruito secondo i canoni classici della Commedia dell’Arte. Un Amore ostacolato, invocato, cercato, nascosto e rivelato, ma soprattutto un Amore universale, capace di travalicare i confini del mondo. Una coppia di innamorati, Isabella e Leandro, costretti dalla sorte a dividersi, si ritrovano dieci anni dopo a Venezia pronti a cercarsi e innamorarsi nuovamente. Allo stesso tempo il geloso Arlecchino corteggia la servetta Romanella, pronto ad infuriarsi al primo sospetto di infedeltà. Chissà se alla fine l’amore trionferà tra i quattro protagonisti? Lo spettacolo è pensato per un pubblico universale, recitato con varietà di lingue e dialetti, arricchito dall’uso delle maschere, dei travestimenti, dei duelli, dei canti, delle musiche e delle pantomime.

Giovedì 25 agosto, alle 19, partirà da Palazzo da Schio lo spettacolo itinerante, che vedrà come protagonisti Giulio Canestrelli e Pierdomenico Simone di Stivalaccio Teatro, impegnati nella lettura di Leggende e racconti popolari del Veneto di Dino Coltro, scrittore e poeta italiano, nativo della provincia di Verona, che ha ricercato nei libri e nella tradizione orale ancora viva, leggende e fiabe originali che hanno il sapore della terra, del lavoro e il riverbero di una storia che fu grande. Davanti agli occhi del lettore moderno rivivono così aspetti dimenticati e trascurati del folclore regionale, attraverso le gesta di personaggi umani e divini, grazie alla rievocazione fiabesca di un passato mitico e di luoghi consegnati alle leggende. Lo stesso giorno, alle 21.30, la compagnia Teatro de Gli Incamminati presenterà …Fino alle stelle! Scalata in musica lungo lo stivale, con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo. “E mica ti cade dal cielo, sai? La felicità, quella… te la devi conquistare!”. Così Tonino, cantastorie siciliano dall’animo poetico, musicista istrionico e affabulatore, convincerà Maria, fanciulla dal temperamento apparentemente mite ancora ignara del suo straordinario talento, a seguirlo in un’impresa a dir poco improbabile: scalare l’intero stivale alla ricerca di fama e gloria per arrivare…fino alle stelle! Un sogno ardito e un po’ folle. Soprattutto negli anni ‘50, in Sicilia e senza un soldo in tasca. Ma talvolta è necessario avere il coraggio di sfidare la sorte per cercare di realizzare i propri sogni, anche a costo di apparire degli illusi. Così, Tonino e Maria, piombati casualmente l’uno nella vita dell’altra, decidono di intraprendere il viaggio. Un viaggio non solo lungo tutta la penisola attraverso regioni, dialetti e leggende, ma anche dentro loro stessi, un viaggio fatto di momenti privati, piccoli dissapori e comiche gelosie… Una commedia musicale romantica, commovente e al contempo esilarante dal sapore tipicamente nostrano.

Venerdì 26 agosto, alle 19, partirà ancora una volta da Palazzo da Schio la lettura itinerante di Leggende e racconti popolari del Veneto di Dino Coltro; per poi proseguire la serata alle 21.30 con Marco Zoppello e Michele Mori di StivalaccioTeatro in Don Chisciotte, Tragicommedia dell’Arte. Giulio Pasquati, padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte, prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanchi che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa: si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira, avendo come “unico limite il cielo” come direbbe Cervantes. Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… di salvare il teatro. Anche noi, attori dietro i “personaggi attori” abbiamo attinto in assoluta libertà a quel contenitore straordinario che è il Don Chisciotte, rimasticandolo in un tosco-veneto condito di emilianismi e francesismi, e prendendoci il permesso di “tirare per la giacchetta” autori come Leopardi, Pulci, Ruzzante, Dante, De la Barca, Shakespeare e tanti altri.

Sabato 27 agosto alle 19, va in scena l’evento musicale BumBumFritz, Testi naufraghi e Musica elettronica, con Michele Tonicello, attore diplomato all’Accademia del Teatro Stabile del Veneto, e Giovanni Frison, musicista diplomato in composizione e musica elettronica. BumBumFritz è testi naufraghi e musica elettronica. BumBumFritz è l’incontro tra l’attore BumBum e il musicista Fritz che hanno deciso scrivere insieme delle canzoni. Canzoni non cantate, ma recitate. Canzoni intime, autoironiche, distaccate ma disponibili e divertenti. Luci stroboscopiche, suoni a palla e parole per perdersi, riconoscerci e provare un po’ di nostalgia. Ora in tour con gli 11 pezzi del loro primo disco, disponibile in streaming e in audiocassetta, dal titolo irriverente “Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico (bip)”. Lo stesso giorno, alle 21.30, Teatro Guascone presenterà lo spettacolo Cabaret mistico, con Andrea Kaemmerle e la musica dal vivo di Andrea Barsali e Roberto Cecchetti. Il Cabaret d’autore incontra la filosofia! L’idea fondante è quella di unire in un tutt’uno senso del ridicolo, senso del comico, senso del sacro, senso del buono, senso del filosofico, senso dell’osceno. Uno spettacolo a cui partecipare con tutti i sensi. “Risus abundat in ore stultorum” (il ridere abbonda nelle bocche degli stolti) è il seme del disastro; tramandare questa frase ha dato licenza a pallosi e presuntuosi di credersi intelligenti. Kaemmerle ed i suoi due straordinari musicisti conducono ogni spettatore a scoprire perché Dio ha riservato il regalo del RISO al solo genere umano. Il Buon Soldato Svejk, ingenuo, tonto quanto alcolico è il traghettatore perfetto per questa occasione, sarà la guida con cui attraversare filosofi, religioni, epoche e comandamenti. Imparare a saltare gli ostacoli della vita, ridere delle angosce, ammaestrare le paure più comuni. Aneddoti, improvvisazioni, storielle consolatorie e corroboranti saranno il medicamento salvifico che questo clown briccone, veggente da strapazzo ed acchiappa nuvole offrirà come miglior cura. Spettacolo con molta improvvisazione ma troppo poetico per essere uno stand up comedy; il pubblico potrà assumerne forti dosi a scopo terapeutico. Esponete i vostri malesseri, saranno guariti da Cabaret Mistico, dove riso e filosofia sono teneri sposi. Occhio, la felicità è più vicina del previsto!

Domenica 28 agosto, alle 19, partirà da Palazzo da Schio l’evento itinerante nel quale i/le partecipanti al laboratorio di StivalaccioTeatro con Michele Mori e Marco Zoppello avranno modo di restituire quanto imparato, nell’evento In Principio furono i Buffoni. Ogni partecipante costruirà il proprio oratore, a partire dalle capacità individuali di ciascuno, attitudini al movimento, al canto, alla danza, ai dialetti, al suono di uno strumento. Nel teatro popolare ognuno sfrutta al meglio le proprie qualità, sviscerandole, esplorandole ed esaltandole per farle poi vivere nella scena: i partecipanti saranno condotti a mettere in gioco le loro caratteristiche nella creazione di un linguaggio comune. A partire dal proprio buffone, si costruirà poi una nuova drammaturgia, dove storie popolari, stornelli, novelle e motivi della tradizione folkloristica verranno rimasticati e riportati sul palcoscenico. Partendo dalla lezione del Maestro Dario Fo, si perseguirà l’idea di un teatro popolare stratificato, sacro e profano, universale e proprio per questo capace di parlare a tutti. Lo stesso giorno, alle 21.30, la compagnia Caffè Hertz porterà in scena lo spettacolo Tutto è Kabarett con Valentina Mandruzzato, Francesca Zaira Tripaldi, Maria Luisa Zaltron, ispirato a Alles ist Jazz di Lili Grün. Sono passati cent’anni dai «ruggenti Anni Venti»: una parentesi di libertà, arte e spregiudicatezza, serrata tra due eventi totalmente distruttivi. O forse il canto del cigno di una civiltà appena ritrovatasi, e già destinata alla catastrofe imminente. Anni di febbrile creatività, di liberazione artistica e morale, di sovvertimento di ruoli e generi, di rotture con la formalità o con l’armonia. A Berlino il cabaret, kabarett alla tedesca, diventa luogo e forma d’intrattenimento di altissimo livello artistico e culturale, satira aspra e covo di nuove sperimentazioni. Oggi, a distanza di un secolo, è difficile affermare di vivere in un periodo storico di alto livello artistico; e al contempo la sensazione di star rotolando verso l’ignoto è tangibile in ogni sua declinazione. Eppure, si inneggia alla rivoluzione. Lo spettacolo è nato nella primavera del 2021, quando a Sanremo, festival nazionalpopolare per eccellenza, trionfavano il fuoco, la liberazione dei corpi e dell’energia sopita, la seduzione, il sesso, la fluidità dei generi, sprigionando il bisogno del pubblico di una forma di spettacolarità catartica, liberatoria. Le artiste si sono interrogate riguardo a quale tipo di energia sia interessante portare in scena oggi, e abitare in quanto performer, per poi realizzare come le urgenze di cent’anni fa fossero per certi versi molto simili a quelle di oggi. Verranno al contempo indagati il gusto per la raffinatezza che caratterizza gli anni venti, senza limitarsi a quella “spigolosità espressionista” – esacerbata ed avvelenata poi dalla propaganda nazista – sicuramente veritiera ma non esaustiva.

BIGLIETTI

Biglietti acquistabili on-line su vivaticket.it, e in loco un’ora prima dell’inizio dello spettacolo con contanti, Satispay o Bancomat.

Prezzo unico: € 8

INFORMAZIONI

Stivalaccio Teatro

Tel. 0444 534321

Cell. 371 1984391

info@stivalaccioteatro.it

www.stivalaccioteatro.it

 

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Fonte: Be popular, da martedì 23 a domenica 28 agosto , Comune di Vicenza

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