USA. Il Kansas ultraconservatore si schiera per l’aborto

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Vittoria netta e, a sorpresa, del fronte pro aborto in uno degli Stati più conservatori degli Usa. Il Kansas ha bocciato la proposta per abolire o fortemente limitare l’interruzione di gravidanza, nel primo vero test politico dopo la storica decisione della Corte Suprema che ha rovesciato la sentenza ‘Roe w. Wade’.
Un successo per i democratici in vista delle elezioni di Midterm di novembre e un punto incassato dal presidente americano Joe Biden che ha varato un un nuovo pacchetto di misure per difendere i diritti riproduttivi delle donne.
Il quesito posto in Kansas nel referendum era semplice ma poteva essere mal interpretato: si chiedeva ai cittadini se il diritto all’aborto dovesse essere eliminato dalla Costituzione dello stato, così da lasciare mano libera ai legislatori repubblicani che puntano ad abolirlo.
La risposta non poteva essere più chiara: oltre il 60% delle 900.000 persone che sono andate alle urne, dove si votava anche per le primarie, ha deciso di salvaguardare la possibilità di scelta. Una partecipazione straordinaria ad una consultazione su un tema altamente divisivo negli Stati Uniti se si considera che alle primarie del 2018, l’affluenza era stata quasi la metà, 473.438.

“Questo voto ha messo in evidenza ciò che sappiamo: la maggioranza degli americani concorda sul fatto che le donne dovrebbero avere accesso all’aborto e dovrebbero avere il diritto di prendere le proprie decisioni in materia di salute”, ha commentato il presidente americano in una nota. Biden, che subito dopo la scioccante sentenza dei saggi ha promesso che avrebbe lottato per tutelare i diritti riproduttivi ma continua ad essere attaccato dall’ala più liberal dei democratici perché non ha ancora dichiarato lo stato d’emergenza sanitaria, ha firmato in queste ore un altro ordine esecutivo in difesa dell’aborto. Innanzitutto ha dato mandato al segretario alla Salute di garantire l’accesso ai servizi, anche quelli coperti dall’assicurazione, alle donne costrette a viaggiare in un altro Stato per sottoporsi ad un intervento vietato in quello in cui risiedono. In secondo luogo il presidente ha chiesto al ministro Xavier Becerra di vigilare e intervenire se gli operatori sanitari negli Stati Uniti dovessero trasgredire alle leggi federali e non fornire alle donne i servizi di cui hanno bisogno. Ma anche informare quei medici e quegli infermieri che siano in dubbio sui loro obblighi e doveri dopo il ribaltamento della sentenza sull’aborto del 1973.

Intanto il dipartimento di Giustizia ha fatto causa all’Idaho per aver ristretto il diritto all’aborto anche alle donne in pericolo di vita spiegando che la misura dello Stato, che dovrebbe entrare in vigore a fine mese, è incompatibile con una legge federale.

Quale impatto avrà il risultato del referendum in Kansas sugli altri Stati che si apprestano a votare sull’argomento è troppo presto per dirlo. Nelle prossime settimane California, Michigan, Nevada, e Vermont chiederanno ai loro cittadini di tutelare il diritto all’aborto, mentre in Kentucky si voterà per abolirlo. Per il momento gli attivisti pro-choice esultano. “E’ una vittoria enorme per chi vuole proteggere il diritto delle donne a gestire il proprio corpo in autonomia”, ha commentato il Center for reproductive rights, la principale associazione americana per la difesa del diritto all’aborto. “Gli abitanti del Kansas, come la stragrande maggioranza degli americani, hanno detto chiaramente che vogliono essere liberi di scegliere sull’aborto”, si legge nella dichiarazione dell’organizzazione che ha difeso l’unica clinica abortista in Mississippi nel caso ‘Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization’ e che si sta occupando di molte cause contro gli stati che hanno già imposto forte limitazioni all’interruzione di gravidanza. (ANSA)

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