Firmato da te racconta il progetto “Villa Vescova” della Caritas diocesana vicentina

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villa Vescova nutrire il corpo
Villa Vescova

Immersa tra i Colli Berici, “Villa Vescova” è un bene artistico e culturale che custodisce un progetto dalle molteplici finalità destinato a persone in misura alternativa al carcere o ex detenute. La loro rinascita in società, dopo l’esperienza detentiva, passa dal lavoro e quindi dalla cura che quotidianamente dedicano alla struttura di proprietà della curia vescovile di Vicenza. L’iniziativa, grazie al sostegno dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, è promossa dalla Caritas diocesana vicentina che opera tramite l’Associazione Diakonia Onlus, braccio operativo dell’organismo pastorale diocesano.

“Questo progetto nasce dalla volontà della Caritas vicentina – spiega don Enrico Pajarin, direttore della Caritas diocesana, a Gianni Vukaj nella nuova puntata della serie Firmato da te in onda su Tv2000 – di predisporre uno spazio per accogliere persone in situazione di marginalità, in particolar modo per coloro che possono usufruire di misure alternative alla pena o ex detenuti che vogliono reinserirsi nel contesto sociale, abitativo e lavorativo. La prima tappa del progetto è stata significativa: abbiamo accolto sei persone in misura alternativa al carcere e le abbiamo inserite a livello lavorativo. Fondamentale il supporto dei fondi dell’8xmille e della diocesi”.

Un’opportunità che presuppone impegno e dedizione nella manutenzione di una villa che racconta una storia antica: l’impianto è di origine medievale anche se deve la sua attuale conformazione all’ultimo proprietario, Ugo Veronese, che negli anni quaranta del Novecento affidò i lavori all’architetto Dal Conte. Non avendo figli, la signora Veronese, moglie di Ugo, dal quale aveva ereditato la costruzione, decise di lasciare la dimora alla diocesi di Vicenza.

Il “prendersi cura” è la chiave dell’intero progetto. Gli ospiti curano ogni aspetto di questo luogo che è soprattutto uno spazio di inclusione sociale: si occupano di manutenzione e guardiania della villa e del parco, di produzioni agricole (in primis olio e miele). In questo modo, la struttura diventa anche un presidio di legalità, un luogo di testimonianza e di educazione per la cittadinanza e anche per le scolaresche in visita. Lo spiega Bechir Bin Mohamed Khadi, uno dei primi ospiti della struttura e ormai giunto al termine del proprio percorso di reinserimento sociale: “Vengo dalla Tunisia e ho lavorato a Villa Vescova come aiuto cuoco, ma prima ho vissuto un tempo terribile in galera, un’esperienza soffocante”.

Un bene così prezioso deve essere valorizzato, tutelato e restituito al territorio. Gli ospiti, infatti, lavorano anche per rendere la villa un luogo concreto di scambio e di condivisione, mettendosi a disposizione dei gruppi di persone che desiderano fare un incontro in questo ambiente per rigenerarsi e vivere momenti di fraternità. “Ospitiamo i partecipanti al progetto nell’appartamento del custode – aggiunge don Pajarine operiamo un recupero su due livelli: da una parte aiutiamo loro a riprendersi e a rimettersi in gioco dopo l’esperienza della detenzione, dall’altra parte sono proprio loro a operare per far rinascere il territorio e rendere accogliente la struttura”.

Supportare il proprio territorio significa anche farlo conoscere per le sue qualità artistiche, culturali e alimentari, che lo rendono così speciale. Non mancano pertanto, da parte degli ospiti, l’attenzione alla salute, tramite l’educazione alimentare con la coltivazione di prodotti stagionali a km 0, insieme alla cura dei dettagli, dal momento che Villa Vescova è inserita all’interno di un circuito di promozione turistica dei siti vicentini di maggior pregio. Da sottolineare, inoltre, che essa è regolarmente oggetto di visite da parte di scolaresche e gruppi del territorio, che qui trovano occasioni di formazione sui temi della legalità, della valorizzazione delle eccellenze agricole del territorio e della cultura che scaturisce dalla storia dell’edificio e di ciò che sta intorno.

E per prendersi cura del mondo circostante, bisogna innanzitutto partire da se stessi. Lo ha capito benissimo anche uno degli ospiti che sottolinea l’impatto che la villa ha avuto nel concedergli una seconda opportunità come persona: “In galera passi da un luogo all’altro, dalla cella all’aria e viceversa e vivi in una realtà che ti schiaccia. Adesso io lavoro, posso chiamare la mia famiglia, i miei figli. Sono un essere umano, prima mi sentivo come un cadavere che cammina”.

Le testimonianze di Don Enrico e degli ospiti del progetto “Villa Vescova” sono al centro di un nuovo filmato della serie Firmato da te, un progetto televisivo di TV2000 che racconta, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica e segue le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. Un racconto in prima persona, senza filtri, con un montaggio serrato e cinematografico, che coinvolge lo spettatore nelle pieghe delle tante esperienze sostenute dalla carità cristiana.

Firmato da te è una serie, ideata e diretta da Gianni Vukaj, regista di TV 2000 in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Concepito come percorso formativo per quattro emittenti televisive (Telepace di Verona e Telepace di Roma, Tv Prato, Teledehon di Andria), che hanno partecipato alla realizzazione dei filmati, il programma mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una chiesa in uscita, che si prende cura dei più deboli.

I video della serie tv mettono in luce i mille intrecci che la Chiesa cattolica è in grado di creare, donando possibilità e speranza, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività nel presente dell’Italia che arranca.

Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, oltre 8.000 progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie.

Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale, quindi, ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.

Sono tanti i progetti documentati nella serie di Tv2000 e disponibili sul canale YouTube 8xmille. Il video può essere condiviso al link: https://www.youtube.com/watch?v=f2b35iajYkQ.

Caritas diocesana vicentina