“La CUB (Confederazione Unitaria di Base) – scrive nella nota che pubblichiamo Mario Barbieri di CUB – Federazione di Vicenza – ha partecipato ieri mattina (6 novembre) al presidio informativo che le RSU della fabbrica dei veleni Miteni hanno tenuto all’entrata dello stabilimento di Trissino (VI). Siamo stati informati dai rappresentanti dei lavoratori che l’azienda non ha avuto nemmeno il coraggio di avvisarli direttamente di averli licenziati a seguito della istanza di fallimento depositata in Tribunale, e di averlo saputo a mezzo stampa”.
“Questo comportamento – prosegue Barbieri – è secondo noi significativo della posizione aziendale che cerca in ogni modo di evitare il confronto con i lavoratori e la cittadinanza, interessata quest’ultima dal grave problema di inquinamento da PFAS del sottosuolo e della falda acquifera. Nell’incontro di venerdì scorso in Prefettura la proprietà ha chiesto tavoli separati, e quel che è grave le sono stati gentilmente concessi, evitando così un contraddittorio che avrebbe dato ad ognuna delle parti modo di chiarire le proprie posizioni. Anche oggi, a seguito della richiesta nostra e di cittadini di avere un colloquio con l’a.d. Nardone, l’azienda si è negata mandando una dipendente a rispondere, anzi a non rispondere, alle nostre domande.
I lavoratori lamentano anche la latitanza dello SPISAL di Arzignano a fronte delle loro reiterate richieste, in passato, di indagini interne allo stabilimento in modo da accertare l’origine dei livelli altissimi e diffusi fra tutti i lavoratori dei livelli di PFAS nel sangue. Solamente i carabinieri del NOE con lo SPISAL di Venezia hanno effettuato rilievi nel sito in tempi recenti.
La CUB chiede quindi, assieme ai lavoratori, che le autorità giudiziarie ed amministrative interessate si pongano in maniera equidistante fra le parti in causa, in modo da salvaguardare l’occupazione e la salute di quanti hanno contribuito negli anni alle fortune di Miteni e delle varie proprietà che si sono succedute.
Esprime pieno appoggio alle sacrosante rivendicazioni dei lavoratori e della cittadinanza preoccupata per la gravissima situazione di inquinamento ambientale”.
“E’ vero che la lettera ai lavoratori è stata spedita alcuni minuti dopo l’invio del comunicato – ci precisano fonti aziendali della Miteni sentite al riguardo. Si è trattato di un problema tecnico sull’invio della lettera di cui ci si è scusati ma è stato ovviamente solo quello. Su questo hanno assolutamente ragione”.
“Che la proprietà si sia sottratta al confronto – aggiunge la fonte – è una affermazione del tutto falsa. I documenti di richiesta di convocazione di incontri fatti alla Rsu con risposta negativa, anche in questi giorni, sono una evidenza documentata al di là di ogni opinione.
Che si facciano tavoli di preparazione separati non è irrituale. Oggi (ieri, ndr), dopo due giorni lavorativi, c’è stato il confronto in Confindustria e l’esito non è stato positivo. L’AD Nardone ha dovuto informare il Prefetto della impossibilità di gestire la sicurezza in stabilimento”.