Otello Dalla Rosa e l’Operazione “Per una grande Vicenza”: in un mese e mezzo da associazione culturale a lista civica col Calenda di Vicenza?

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Otello Dalla Rosa, terzo da destra, tra i fondatori di Per una Grande Vicenza
Otello Dalla Rosa, terzo da destra, tra i fondatori di Per una Grande Vicenza

E Otello cosa fa? In effetti manca – almeno per ora – sulla scena politica vicentina uno dei protagonisti delle elezioni amministrative 2018: Otello Dalla Rosa, il candidato sindaco del centro sinistra, battuto da Francesco Rucco.

Otello, a dire il vero, una mossa per il suo futuro l’ha fatta il 7 maggio ed è stata una bomba. Fonda un’associazione culturale (un’altra? sì, poi spiegheremo che si tratta di un bis), “Per una Grande Vicenza”, che dopo appena un mese e mezzo si trasforma in un nuovo gruppo del Consiglio Comunale di Vicenza, mutilando il Partito Democratico del capoluogo.

Operazione Grande Vicenza

Seguiamo lo sviluppo della Operazione Grande Vicenza. Fondatori dell’associazione, oltre a Dalla Rosa, sono Monica De Bortoli, Cristiano Spiller, Alessandra Marobin, Chiara Pavan, Elisa Ferro, Massimo Dal Monte, Raffaele Colombara e Matteo Zennaro. Nel gruppo ci sono tre dei sette consiglieri comunali del PD: Otello (cui spettava un seggio come candidato sindaco sconfitto), Cristiano Spiller (il secondo dei più votati dopo Isabella Sala: 11.173 voti, 514 preferenze personali) e Alessandra Marobin (11.005 voti, 346 preferenze). C’è, poi, un altro consigliere di minoranza, l’attivissimo Raffaele Colombara (2.116 voti, 384 preferenze) della Lista Quartieri al centro.

Presidente di Per una Grande Vicenza è Monica De Bortoli, che aveva passato una brutta vicenda (politica) nove anni fa. Consigliere comunale della lista Variati Sindaco con delega all’orientamento giovanile, il 13 dicembre 2013, sei mesi dopo l‘elezione, si dimetteva perché il riconteggio delle schede elettorali (non ancora ufficializzato) comporta la sua sostituzione con Fioravante Rossi, più votato dopo i riscontri. Nell’organigramma il vice è Spiller, Otello è “semplice” consigliere.

Il 26 giugno 2022 l’annuncio del distacco dal PD

Il 26 giugno Dalla Rosa, in un’intervista al GDV, annuncia che se ne va dal PD (“ormai è un partito ingessato”). I toni dell’addio sono soft per non dire commossi: “me ne vado con grande rispetto, provo comunque affetto per una comunità che è stata un pezzo di storia della mia vita”. Sarà anche un distacco rispettoso ma, alla domanda se Per una grande Vicenza c’entri qualcosa, Otello dà una risposta che sarà contraddetta subito dai fatti: “Non è un’operazione ostile”. Per una grande Vicenza diventerà una lista alle prossime comunali?È prematuro, ora come ora è un’associazione culturale”. Non contento, aggiunge: “No, fare il candidato sindaco non è nei miei piani”.

Due giorni dopo si costituisce il gruppo consiliare “Per una grande Vicenza”. Appunto. E, praticamente, dimezza i consiglieri del PD, alla faccia della non ostilità. Si può credere che Otello non si candiderà alle amministrative del 2023? Forse sì, ma che ci voglia mettere il suo zampino pare innegabile.

Se nei corridoi della politica berica si vocifera che la vera ostilità dell’Operazione Grande Vicenza non sia diretta verso il PD ma verso la candidatura Possamai, la realtà politica che ne emerge accompagnerebbe quella ostilità. La nuova “associazione culturale” è il progetto di una civica moderata che, replicando in riva al Bacchiglione l’articolazione degli schieramenti nazionali, introduce il soggetto politico che vorrebbe fare da perno al nascituro “Grande Centro” berico. Dalla Rosa potrebbe essere, insomma, il Calenda vicentino.

Noi guardiamo a un’area, che ora come ora non si riconosce nei partiti tradizionali, profondamente riformista e moderata, che punta al pragmatismo per uscire dall’immobilismo e dalla cialtroneria a cui questa amministrazione ci ha abituato. Lo spazio c’è”. Il chiarimento firmato da Otello (sempre nell’intervista al GDV) non lascia dubbi. E quanto è successo a Roma in agosto fra Azione e PD, fra Calenda e Letta, potrebbe ripetersi pari pari fra Dalla Rosa e Possamai: ognuno per la sua strada contro Rucco.

Sei anni prima l’Operazione ViNova

L’idea della associazione culturale che si trasforma in lista civica non è nuova per Dalla Rosa. Nell’ottobre del 2016 aveva, infatti, creato “ViNova” in quella forma, riunendo gente di provenienza politica assai diversificata (forse anche troppo). Con largo anticipo rispetto alle amministrative del 2018, quelli di Vinova si erano dati un gran daffare ed erano riusciti a introdurre nella politica vicentina un nuovo soggetto, molto civico e molto attento ai problemi concreti. Anche in quel caso non c’era stata ostilità verso il PD, a cui il leader era iscritto e di cui in conseguenza partecipava alle Primarie per decidere il candidato dem alla poltrona di sindaco.

Il 4 dicembre 2017 la spuntava Otello per i famosi 38 voti in più rispetto a Possamai. Anche quella volta le voci di corridoio prospettavano la candidatura tardiva di Bulgarini d’Elci quale terzo incomodo schierato dal machiavellico Variati per mettere i bastoni fra le ruote a Possamai. Se era questo il proposito di Achille, bisogna riconoscere che aveva centrato la strategia.

Alla resa dei voti, però, il candidato del centro sinistra non ce la faceva, travolto dall’inatteso successo della civica Rucco Sindaco, sostenuto dai partiti di centro destra: 21.985 voti per Otello, 24.271 per Rucco. Poco più di 2.000 voti di scarto, nemmeno tanti ma Dalla Rosa doveva accontentarsi di fare il capo dell’opposizione. Che poi tanto non ha fatto negli ultimi quattro anni, tornando a dedicare più tempo e attenzione al suo lavoro di manager industriale. Lasciava anche la sua ViNova, che aveva nominato un consigliere comunale (Tosetto) e che continua tuttora la sua attività civica e politica.

La labile immagine di Otello nella veste di leader dell’opposizione in Consiglio Comunale non ha fatto bene al PD e, forse, già da allora ha cominciato a insinuarsi fra lui e il partito il raffreddamento sfociato nell’addio di fine giugno.

Ora le posizioni sembrano inconciliabili, la distanza appare incolmabile ma, almeno ufficialmente, rimane molto rispetto.

 

 

 

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Gianni Poggi
Gianni Poggi risiede e lavora come avvocato a Vicenza. È iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista. Le sue principali esperienze giornalistiche sono nel settore radiotelevisivo. È stato il primo redattore della emittente televisiva vicentina TVA Vicenza, con cui ha lavorato per news e speciali ideando e producendo programmi sportivi come le telecronache delle partite nei campionati del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, i dopo partita ed il talk show «Assist». Come produttore di programmi e giornalista sportivo ha collaborato con televisioni locali (Tva Vicenza, TeleAltoVeneto), radio nazionali (Radio Capital) e locali (Radio Star, Radio Vicenza International, Rca). Ha scritto di sport e di politica per media nazionali e locali ed ha gestito l’ufficio stampa di manifestazioni ed eventi anche internazionali. È stato autore, produttore e conduttore di «Uno contro uno» talk show con i grandi vicentini della cultura, dell’industria, dello spettacolo, delle professioni e dello sport trasmesso da TVA Vicenza. Ha collaborato con la testata on line Vvox per cui curava la rubrica settimanale di sport «Zero tituli». Nel 2014 ha pubblicato «Dante e Renzo» (Cierre Editore), dvd contenente le video interviste esclusive a Dante Caneva e Renzo Ghiotto, due “piccoli maestri” del libro omonimo di Luigi Meneghello. Nel 2017 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza il documentario «Vicenza una favola Real» che racconta la storia del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e G.B. Fabbri, distribuito in 30.000 copie con il quotidiano. Nel 2018 ha pubblicato il libro «Da Nobile Provinciale a Nobile Decaduta» (Ronzani Editore) sul fallimento del Vicenza Calcio e «No Dal Molin – La sfida americana» (Ronzani Editore), libro e documentario sulla storia del Movimento No Dal Molin. Nel 2019 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza e Videomedia il documentario «Magico Vicenza, Re di Coppe» sul Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare e Francesco Guidolin che ha vinto nel 1997 la Coppa Italia. Dal 9 settembre è la "firma" della rubrica BiancoRosso per il network ViPiù, di cui cura anche rubriche di cultura e storia.