Schio, tutto pronto per lo spettacolo teatrale “Troades” ispirato a Euripide

560
troades schio teatro 80

Troades, spettacolo teatrale ispirato a Euripide è in programma a Schio, venerdì 26 agosto 2022, alle 21 presso l’Anfiteatro del Palazzo Toaldi Capra, per la regia di Elena Righele e Tommaso Balzani. L’evento è a ingresso libero e gli organizzatori consigliano la prenotazione.

Si tratta di una iniziativa dell’associazione Schio Teatro 80 con l’amministrazione comunale nell’ambito di Progetto Cultura 2022 del Comune di Schio. “Un intenso spettacolo teatrale allestito nella splendida cornice architettonica dell’Anfiteatro Toaldi Capra, ai piedi della collina del Castello di Schio. Un luogo in pieno centro storico ma immerso nella natura che amplifica l’atto teatrale con forti suggestioni ambientali”, informano i promotori dell’evento.

L’idea per Troades nasce dal lavoro di ricerca e sperimentazione condotto dalla regista e attrice di Schio Teatro Ottanta Elena Righele e poi concretizzatosi in un laboratorio teatrale.

“Dopo una guerra durata 10 anni, la città di Troia è caduta in mano agli Achei – spiega la trama -. La città è distrutta, un desolato luogo di dolore e di spartizione del bottino. Passati per le armi tutti gli uomini, alle donne troiane si apre la prospettiva di trascorrere in schiavitù il resto dei loro giorni, ultimo scempio della violenza.

Spogliata di ogni lustrino eroico, la guerra si rivela essere la follia più estrema e dilaniante. Resta solo la nuda miseria d’individui annientati nel corpo e nell’anima. Sarà terribile il destino di Cassandra, Andromaca, Polissena, Elena.

Ecuba, la regina, nella più totale ma dignitosa disperazione, non si consegnerà mai viva ai propri aguzzini. Cassandra, la voce delirante di chi denuncia a vuoto gli orrori, non sarà mai creduta. Elena rappresenta lo stereotipo maschilista di una femminilità pronta ad atteggiarsi a vittima, pur essendo rea. Andromaca, la vedova dell’eroe, incarna il modello femminile più tradizionale mentre il figlio Astianatte diviene emblema dei morti innocenti di tutte le guerre.

Tutto è perduto, non resta più nulla a parte i morti e il dolore dei sopravvissuti. Ma sarà proprio il dolore e la sacrale dignità delle donne troiane ad essere centrale nella scrittura drammaturgica e a renderle vittoriose, più forti del male di cui sono vittime”.

Lo spettacolo appartiene al novero del cosiddetto Teatro corporeo: “Nessuna parola sentiremo a teatro. Perché il linguaggio di questo nuovo lavoro è il corpo che agisce sullo sfondo della vicenda disumana della guerra. In scena muscoli, fiato, sudore, energia e sofferenza alla scoperta dell’espressività essenziale del corpo come mezzo privilegiato di condivisione e relazione”, viene spiegato.