Infrastrutture idriche, Confartigianato Imprese Veneto: “Regione fuori da fondi Pnrr per la riduzione delle perdite negli acquedotti”

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Infrastrutture idriche colabrodo: Confartigianato Imprese Veneto lancia un allarme circa l’assenza del Veneto dai finanziamenti per ridurre le perdite di acqua potabile dagli acquedotti.

Il riferimento è a fondi per 607 milioni di euro assegnati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili nell’ambito del PNRR a 21 progetti su 116 pervenuti.

A questo punto “contiamo sulle prossime disponibilità, perché è strategico per le piccole e medie imprese per migliorare la sicurezza delle infrastrutture idriche in una regione dove perdiamo il 38% dell’acqua immessa”, ha detto Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto precisando inoltre che dei 10 progetti presentati dal Veneto, 9 sono stati ammessi, ma non finanziati.

“Ci saranno ulteriori finanziamenti – prosegue – e sarà importante che vengano destinate le risorse necessarie a coprire tutti i progetti, molti dei quali hanno un punteggio elevato. Noi piccoli imprenditori siamo infatti fortemente interessati al tema della corretta gestione idrica dato che, per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua utilizzata nei processi produttivi, le imprese con meno di cinque addetti utilizzano nella maggior parte dei casi acqua della rete pubblica per uso civile mentre le imprese medie e grandi si servono di specifici sistemi di auto approvvigionamento o utilizzano acqua che proviene da infrastrutture a servizio di nuclei e aree industriali. Per questo insistiamo sulla necessità di investimenti per ridurre la dispersione della risorsa idrica a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture in regione”.

Secondo dati Confart Veneto i progetti “veneti” prevedono un totale di spesa di 198 milioni e 254 mila euro di cui oltre 146 milioni ammissibili a finanziamento per attrezzare le condotte ad uso potabile con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi per la localizzazione e la riduzione delle perdite, favorendo una gestione ottimale della risorsa idrica, riducendo gli sprechi e limitando le inefficienze, migliorando allo stesso tempo la qualità del servizio erogato ai cittadini.

Confartigianato Imprese Veneto ha individuato il perimetro delle imprese manifatturiere e di quelle dei servizi alla persona “idro-esigenti” (in base all’indicatore Intensità d’uso dell’acqua di ISTAT) con un occhio particolare alle MPI e imprese artigiane. I numeri sono importanti. Sono ben 13.791 le imprese di cui 13.170 MPI e 8.766 a carattere artigianale attive nei 10 settori manifatturieri “idro-esigenti” che consumano quasi il 70% delle risorse idriche. Vi lavorano oltre 177mila persone (46mila in quelle artigiane). A queste attività vanno a nostro avviso aggiunti i servizi alla persona (lavanderie, acconciatori, estetisti etc) che di fatto consumano per uso imprenditoriale acqua in quantità superiore ad una famiglia. In questo perimetro operano sempre in Veneto 16.342 imprese di cui 13.104 a carattere artigiano e danno lavoro a 39 mila addetti.

“Migliorare la sicurezza delle infrastrutture idriche, aumentarne le capacità e ridurre le perdite di acqua – conclude Boschetto – è un impegno che va perseguito su tutto il territorio, Le risorse ci sono e vanno concertare dove possono dare i frutti migliori e, l’acqua, è decisamente un fattore di competitività”.