Hub logistico a Bassano del Grappa, il Pd locale interviene sul “Caso San Lazzaro”: 9mila euro in avvocati per tutelarsi

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Hub logistica Bassano
Bassano del Grappa, area San Lazzaro

La realizzazione di un Hub logistico a Bassano del Grappa continua a far parlare la politica locale tanto che la sezione del Partito democratico interviene criticando la Giunta Pavan per aver impegnato 9 mila euro in spese legali in relazione a quel che viene definito il “Caso San Lazzaro.

Come riferito da queste pagine alcuni giorni fa, San Lazzaro è la zona di Bassano del Grappa dove dovrebbe sorgere un Hub logistico (Amazon?) e per la quale tre società hanno avanzato istanza. L’intera vicenda ha subito critiche, in particolar modo dall’area ambientalista della zona. Ora, la politica.

“L’amministrazione Pavan – fa sapere il PD in un comunicato stampa – ha dato l’incarico a uno studio di avvocati che affiancheranno gli uffici tecnici comunali per tutelarsi ma pesando sulle casse comunali.

Come Partito Democratico di Bassano già alla fine di giugno 2022 avevamo denunciato pubblicamente l’esistenza di una relazione realizzata da una società di investimento immobiliare e rilasciata dal Tribunale di Vicenza in data giugno 2021, dove nero su bianco si riportavano queste parole sull’intervento a San Lazzaro: ‘Si è pertanto iniziata ad orientare l’analisi su uno sviluppo artigianale/industriale/logistico, destinazione sicuramente maggiormente richieste anche in correlazione alla forte crescita dell’e-commerce e per le quali non solo la PA non ha espresso diniego, ma che ha addirittura trovato terreno fertile sia tecnicamente che politicamente’.

Appare evidente – prosegue il PD – che l’amministrazione Pavan già a giugno 2021 ha avuto delle interlocuzioni con i privati, dando un parere positivo a proposito dell’ intervento edilizio di area Riva Bianca”.

Questa la posizione dei dem espressa da Luigi Tasca, segretario del PD di Bassano del Grappa. “Questa amministrazione – dice – ha pensato bene di dare un parere positivo per un intervento estremamente impattante per il quartiere San Lazzaro e per tutta la città. Un’area enorme fatta di verde trasformata in capannoni e cemento, con forte incremento del traffico in tutta l’area.

Una volta che la notizia è stata resa pubblica abbiamo assistito ad una mobilitazione con pochi precedenti in città: migliaia di cittadini hanno espresso forte contrarietà e forse qualche certezza nella maggioranza si è incrinata. Ora ai bassanesi toccherà pagare la parcella di un avvocato che dovrà difendere le tasche dei cittadini bassanesi da eventuali contenziosi legali.

È palese che il parere positivo di giugno 2021 ha portato le aziende interessate a fare un determinato tipo di investimenti e di programmazione – prosegue Tasca – e che chi ha dato questo parere è stato poco cauto sia nei rapporti con il privato che con i residenti di San Lazzaro ed i bassanesi tutti: una mancanza di trasparenza palese, in spregio al programma sbandierato in campagna elettorale da Elena Pavan, che prometteva di fare della partecipazione del cittadino alla vita pubblica uno dei suoi cavalli di battaglia.

Rimangono ancora alcuni punti da chiarire in questa questione a cui l’amministrazione Pavan dovrebbe dare delle risposte: Che tipo di intervento l’amministrazione intendeva concedere al privato nell’area Riva Bianca? Che tipo di intervento concederà ora? Chi sono stati i protagonisti da parte dell’amministrazione all’incontro, antecedente alla relazione del giugno 2021, con la società di consulenza immobiliare? La sindaca Pavan ne era a conoscenza? Come mai l’amministrazione Pavan non ha informato i cittadini bassanesi e di San Lazzaro della possibilità di una trasformazione edilizia così impattante? Oltre alla trasformazione di Riva Bianca esistono altri interessi di tipo edificatorio e di forte impatto urbanistico in quartiere San Lazzaro? I bassanesi vogliono risposte ed hanno tutto il diritto di averle”, conclude Luigi Tasca.