Vicenza è una piccola grande città. Le sue dimensioni geografiche e il numero degli abitanti, i vicentini residenti anzitutto, poi gli americani, i forestieri di varie etnie, gli ospiti spesso graditi ma a volte un po’ meno, in tutto non fanno cifre importanti. Andando a spanne non si arriva a 130.000 persone. Così Vicenza rimane una piccola città di provincia. Ma è pur sempre una grande città per la sua storia, per i suoi monumenti, per le sue chiese, per alcune prestigiose istituzioni e per tantissime potenzialità umane e strutturali oltre che ambientali.Per iniziare a fare qualche generico elenco è d’obbligo partire da Andrea Palladio e quindi dalla Basilica Palladiana, dal Teatro Olimpico, dal Chiericati che ospita la Pinacoteca (mi chiedo ancora una volta che cosa centri la pur bella collezione di giocatoli con una Pinacoteca del prestigio di quella vicentina) ma l’elenco si potrebbe allungare assai, anche per altre specificità. Le nostre chiese. Una per l’altra sono tutte belle e particolari. Ricordiamone qualcuna: la Cattedrale, Santa Corona che ospita uno dei più importanti dipinti del Bellini, la mistica Chiesa di San Rocco, San Lorenzo e tante altre ancora. Per non scordarne alcuna è bene fornirsi del libro dell’ing. Natalino Sottani “Cento Chiese. Una Città” e così, oltre a conoscere, anche nei particolari, le chiese esistenti al tempo odierno, si avrà ampia notizia di quelle che non ci sono più e nell’insieme delle une e delle altre avremo un ritratto della storia di Vicenza molto originale. Non possiamo dimenticarci le istituzioni culturali, dalla Fondazione del Teatro Comunale, al Cisa, alla Accademia Olimpica, alla Biblioteca Civica Bertoliana e alla Vigna e tante altre ancora. I Musei, oltre quello già citato del Chiericati, quello del Risorgimento e della Resistenza, quello archeologico e naturalistico, quello Diocesano e naturalmente le numersose altre istituzioni musicali e le compagnie di teatro amatoriale e altro ancora che arricchiscono Vicenza. Ma detto questo va anche fatto un bilancio diverso e quindi chiederci se le istituzioni e le strutture siano tutte adeguate alle necessità della nostra città. Il Teatro Olimpico a mio parere ha bisogno di spazi per servizi di appoggio alla attività teatrale che per ora non ci sono. L’Accademia Olimpica manca di spazi adeguati, ad esempio, per la sua biblioteca, e non solo. Vi è un grande punto interrogativo sul futuro dell’auditorium Canneti. La Bertoliana da decenni insegue il sogno di poter usufruire di spazi adeguati sia per i depositi sia per le attività. Le strutture espositive, fatta salva la straordinarietà della Basilica Palladiana, punto di riferimento per le iniziative espositive più importanti, sono poche e non molto attrattive. Ritornando indietro con la memoria le ultime quattro legislature hanno visto scelte culturali diverse. Principalmente due. Le legislature Hüllweck hanno privilegiato la creazione e il recupero di strutture dedicate alle attività culturali. Ed ecco il restauro della Basilica Palladiana, l’avvio di quello del Teatro Olimpico e del Chiericati, il restauro di Palazzo Cordellina sede di rappresentanza della Bertoliana, restauri che sono proseguiti anche dopo l’epoca Hüllweck. E intanto la realizzazione del Teatro Comunale sanava una ferita prodotta dall’ultima grande guerra. Le due legislature Variati hanno privilegiato i grandi eventi, una cultura che guardava alle grandi masse e alla promozione il più ampia possibile della città da vedersi come attrazione turistica. Per inciso va ricordato che senza l’azione di recupero avviata e sostenuta dall’amministrazione Hüllweck non sarebbe stata possibile l’azione di divulgazione di massa dell’amministrazione Variati. Due criteri, ambedue utili, che ora dovrebbero trovare un equilibrio in modo che la città continui ad essere meta di visitatori e contemporaneamente cresca sul piano della conoscenza e della autentica visione culturale. È una sfida non facile per il sindaco Francesco Rucco ma anche molto entusiasmante. Non si tratta solo di mettere mano alle carenze strutturali, ma di far sì che tutte assieme le strutture, pubbliche e private, con la loro identità e le loro inclinazioni, con le loro attività, diventino, oltre che attrattive per quanti vorranno venire e ritornare a Vicenza, anche strumento di crescita per la nostra società. In questo ritengo che sia fondamentale un sempre maggior rapporto con l’Università e con ogni altra istituzione, specie del mondo del lavoro, a tutti i livelli, in modo che la città le riconosca come fattori irrinunciabili di sviluppo culturale e civile. Il sindaco Rucco rinnova l’impegno e l’intenzione di operare il più in fretta possibile per l’assestamento della Bertoliana puntando a riutilizzare in questo senso l’ex Tribunale. E’ una prospettiva allettante e che va, se realizzabile, nel senso giusto. Ma non vanno dimenticate anche altre situazioni, come quelle sopra indicate e quindi anche la ricerca di uno spazio, in special modo all’interno del Chiericati, per svolgervi delle rassegne d’arte rivolte principalmente ad artisti del territorio. I vicentini hanno diritto di conoscere nel modo migliore possibile le espressioni artistiche che nascono dalla nostra tradizione.
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