Bollette energia. Istituzioni, campagna elettorale e commercianti contro consumatori

313
commercianti

Allo stallo di governo nazionale e istituzioni Ue, corrisponde una campagna elettorale di progetti “astratti” o di pappagalli di Draghi, nonché la solita guerra dei commercianti contro i consumatori.

Continuiamo ad essere stupiti. A parte alcune necessarie “toppe” d’emergenza come:
– il rigassificatore di Piombino e non solo, per garantire l’uso delle forniture che l’Italia è riuscita a racimolare in alternativa al gas di Putin,
– l’auspicio che il governo ancora in carica faccia un decreto legge per accelerare l’estrazione del gas in Italia nel rispetto delle compatibilità ambientali; sburocratizzi le procedure previste per gli impianti delle rinnovabili (1); e incentivi risparmio energetico, i comportamenti virtuosi dei consumatori e produzione e utilizzo delle rinnovabili ad uso domestico e rurale, senza fare da predatore degli utili dei privati per il surplus prodotto.

mediamente si esulta per un giacimento di gas individuato a Cipro (dimenticando che ci vorranno anni prima di cominciare l’eventuale estrazione) o – campagna elettorale – si dice che il nucleare è l’alternativa (anche qui dimenticando che ci vorrebbero molti anni prima che una centrale cominci a funzionare – 2), e/o si ripete a pappagallo un’idea del premier Mario Draghi (3) sul price cap (tetto al prezzo di acquisto del gas), facendo finta di non sapere che non necessariamente il venditore potrebbe accettarlo (foss’anche un tetto non solo italiano ma dell’Ue).

Stupore che diventa perplessità a fronte di iniziative come quella di una pizzeria napoletana che per ovviare al caro bolletta, ha già trovato la soluzione: nel conto di chi ha consumato ha aggiunto le voci “contributo gas”, “energia” e “fitto” per un totale di 3,20 euro.
Poi ci sono molti esercizi commerciali (bar e ristoranti, essenzialmente) che espongono in vetrina le alte bollette che stanno ricevendo… forse come primo passo per seguire l’esempio napoletano.

Per queste iniziative ci preme rilevare che per non pochi di questi esercizi (4) l’alternativa non è proprio chiudere, ma comprimere i guadagni e, magari, invece di comprarsi il suv da 50mila euro, acquistare quello da soli 25mila euro.
Nel nostro Paese vige “da sempre” un metodo: socializzare le perdite e capitalizzare i guadagni. Maestra è stata la bonanima Fiat della famiglia Agnelli. Insegnamento che – con dovute differenze di importi e uso dei guadagni – ritroviamo in non pochi di questi commercianti… Siamo maligni? Un esempio: dopo il pesante intervento del governo per far tornare i carburanti al di sotto dei 2 euro al litro, qualcuno ha visto diminuire i prezzi di questi esercizi che, invece, prima erano cresciuti per il boom dei prezzi alla pompa?
A nostro avviso si tratta di commercianti incoscienti, ché i consumatori, se una brioche farcita o un piatto di pastasciutta costa anche il 50% in più… semplicemente ne fanno a meno, visto che i loro stipendi e ricavi economici quasi sempre non sono elastici come quelli dei commercianti. E senza consumatori… si va tutti a rotoli.

1 –  L’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace: “Per una minore dipendenza dal gas, si può e si deve accelerare sulle rinnovabili perché è conveniente e genera occupazione: ma c’è un ‘ingorgo’ per una straordinaria quantità di progetti in attesa di autorizzazione. …. quantità che supera la possibilità di lavoro delle Amministrazioni Pubbliche: un nostro studio evidenzia che servirebbero 2mila persone qualificate per processare i documenti e scegliere i progetti da autorizzare”.
2 – con l’aggiunta, per esempio, che non è detto possa essere alternativa. Oltre ai noti problemi delle scorie, ciò che accade oggi in Francia lascia perplessi: 56 reattori, in questo momento ne funzionano solo 24. Gli altri 32 sono bloccati per diverse ragioni, per cui in Francia hanno gli stessi problemi che abbiamo noi (qui maggiori informazioni).
3 – … “e se lo dice lui, vuoi mettere…”, anche se magari chi fa da pappagallo è tra chi ha fatto di tutto a favore della caduta del governo.
4 – dove in queste settimane ci resta sempre più difficile avere uno scontrino dopo la consumazione.

CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA

——
Fonte: Bollette energia. Istituzioni, campagna elettorale e commercianti contro consumatori

Qui tutti i comunicati ufficiali di ADUC