Aquileia, città suggestiva tra Basilica, mosaici e Foro Romano

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Aquileia Basilica
Aquilieia, la Basilica di Santa Maria Assunta. Foto: Marta Cardini

Un’indimenticabile e suggestiva visita è possibile ad Aquileia, in provincia di Udine, Friuli Venezia Giulia, dove la cittadina si pone come un importante sito dell’Impero romano. E’ stata anche uno dei principali centri per la diffusione del Cristianesimo nell’Europa del nord e dell’est. Non si tratta di una semplice visita a un Santuario, a una chiesa a o a un eremo solitario. Qui, oltre a una Basilica ricca di mosaici, si può ammirare un bellissimo Foro Romano.

Aquileia è sito UNESCO dal 1998 per l’importanza della sua area archeologica e la bellezza dei mosaici pavimentali che custodisce. Molti si trovano all’interno della Basilica di S. Maria Assunta, risalente al IV secolo, ma a questo si aggiungono altri preziosi resti musivi di età romana e paleocristiana, che fanno di Aquileia una sorta di capitale del mosaico romano d’Occidente.

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I mosaici all’interno della Basilica di Aquileia. Foto: Marta Cardini

La Basilica è il più grande e ammirato monumento dell’antica Aquileia. Il vero gioiello della Basilica è infatti il suo pavimento in mosaico, che ricopriva le due grandi aule di culto costruite nei primi anni del IV secolo. Il mosaico dell’aula meridionale, che è quella che corrisponde all’attuale basilica, con i suoi 750 mq è il più vasto del mondo occidentale cristiano. Per quasi un terzo della sua estensione è dedicato alla storia di Giona e sorprende per la ricchezza e la precisione dei particolari.

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L’interno della Basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia. Foto: Marta Cardini

L’aula nord corrisponde invece all’attuale cripta degli scavi. Alcuni dei mosaici superstiti accurati e ancora misteriosi nella loro simbologia. La cripta degli affreschi, invece, risale al IX secolo ed è decorata con immagini del XII secolo che presentano un singolare connubio tra le arti cristiane d’Oriente e d’Occidente.

Partendo dalla Basilica si arriva al prezioso Foro Romano camminando lungo un’antica strada romana e un argine. Il Foro Romano era il cuore della vita politica, amministrativa e sociale della città. Era una piazza circondata da edifici pubblici, la cui prima fase si può collocare già nel II secolo a.C.

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I resti del porto romano ad Aquileia. Foto: Marta Cardini

Qui ci sono dei portici. Nella prima metà del I secolo d.C., la piazza assunse l’aspetto che ancor oggi si può vedere, con i portici che la circondavano su almeno tre lati. A est e a ovest, sul portico si affacciavano numerose botteghe. A sud, per tutta la larghezza della piazza, si sviluppava la basilica civile. L’assetto del lato nord è quasi completamente sconosciuto, tranne per una costruzione circolare dotata di gradini, nel quale si identifica il Comizio, per le adunanze popolari, di età repubblicana.

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I mosaici presenti nel pavimento della Basilica. Foto: Marta Cardini

Mentre le colonne sono sopravvissute fino ai nostri giorni quelle appartenenti al braccio orientale del portico, che furono rialzate e integrate in laterizio negli anni Trenta.

La piazza è lunghissima ed è interamente pavimentata con lastre di calcare di Aurisina. Sopra l’architrave del portico correva una balaustra costituita da blocchi parallelepipedi in corrispondenza delle colonne e da lastre nello spazio tra queste. Le lastre erano lavorate a rilievo con figure di putti o di aquile reggenti una ghirlanda. Sui blocchi erano raffigurati, invece, la testa di Giove Ammone e quella di Medusa. I due soggetti erano stati scelti per ricordare e ribadire a tutti l’ampiezza del dominio di Roma. Da ovest, Medusa, a est Giove Ammone, divinità cara ad Alessandro Magno, quasi tutto il mondo allora conosciuto era compreso nell’Impero.

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Le colonne del Foro Romano di Aquileia. Foto: Marta Cardini

A sud del foro, è visibile un lungo tratto di una delle strade urbane di Aquileia, il cosiddetto decumano di Aratria Galla, dal nome della cittadina aquileiese che fu la generosa finanziatrice dell’opera di pavimentazione nella prima metà del I secolo d.C. La strada delimita il sito della basilica civile, disposta lungo il lato breve del foro e oggi riconoscibile solo in minima parte. La grande costruzione, adibita a funzioni giudiziarie e ad altri usi, fu costruita nella prima età augustea, ma venne radicalmente ristrutturata alla fine del II secolo d.C., con l’aggiunta di due absidi contrapposte. Essa si affacciava sul decumano con due accessi, mentre sul lato opposto un ingresso monumentale la collegava ai portici del foro.

Chi ha l’occasione di visitare Aquileia, ha la possibilità di fare un’esperienza di immersione nel passato, assaporando la visione del mondo degli antichi romani.

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La cripta della Basilica di Aquileia. Foto: Marta Cardini