Batterio killer all’ospedale San Bortolo e Aids tra adolescenti, intervengono il Pd e Alessandra Moretti

428

?Diciotto persone contagiate, con ben sei vittime, tutte operate al cuore e con gli stessi macchinari. Il quadro è allarmante, cosa sta facendo la Regione per evitare un?ulteriore diffusione??. Interrogazione urgente del Partito Democratico (primo firmatario il capogruppo Fracasso e sottoscritta dai colleghi della Quinta commissione Alessandra Moretti, Bruno Pigozzo, Orietta Salemi e Claudio Sinigaglia) dopo la morte nei giorni scorsi di un anestesista all?ospedale San Bortolo di Vicenza che sarebbe stato contagiato due anni prima in sala operatoria, durante un intervento a cuore aperto di sostituzione della valvola cardiaca.

?Il decesso è dovuto al batterio Chimaera, resistente agli antibiotici, che si sarebbe annidato in un macchinario utilizzato per il riscaldamento del sangue in fase di circolazione extracorporea,   prodotto dalla ditta Liva Nova che fa parte della multinazionale Sorin. Negli ultimi giorni è emerso come non sia stato un episodio isolato, le morti sospette sarebbero addirittura sei: quattro nell?ospedale di Vicenza, una ciascuno a Padova e Treviso. Inoltre già nel 2011 era stato lanciato un allarme in diversi Paesi e in Italia il ministero della Salute aveva rilanciato gli ?avvisi di sicurezza? dell?azienda, l?ultimo nel novembre 2016, sulla disinfezione e pulizia dei dispositivi di riscaldamento e raffreddamento. Nonostante ciò, solo a fine ottobre la Giunta regionale ha istituito un gruppo di lavoro che elaborasse un documento di indirizzo per la prevenzione e la gestione delle infezioni da Mycobacterium Chimaera. Alla luce dei nuovi episodi e di un quadro oggettivamente allarmante, quali misure intende prendere per evitare ulteriori contagi??.

 

?Il fenomeno della crescita dell?Aids tra gli adolescenti è preoccupante, per combatterlo è indispensabile rafforzare le campagne informative e preventive. Tra cui la distribuzione gratuita di contraccettivi per giovani e giovanissimi?. La proposta è della Consigliera regionale del Partito Democratico Alessandra Moretti, prima firmataria di una mozione che va proprio in questa direzione. ?Ogni anno in Veneto ci sono tra i 250 e i 300 nuovi casi, tre su quattro sono maschi, per un totale di circa 10.700, mentre in Italia i contagi aumentano al ritmo di 4mila ogni dodici mesi. Il dato più allarmante, però, è quello sui minorenni, a rischio soprattutto per l?assenza di una strategia informativa sul tema delle malattie sessualmente trasmissibili, che è la forma migliore di prevenzione, a cominciare dalle scuole. Molti ragazzi, inoltre, rinunciano ai controlli perché è obbligatoria la presenza di un genitore, ma non effettuare il test dopo un rapporto a rischio aumenta il pericolo. Nel 2015 – ricorda Moretti – è stato istituito un tavolo tra ministero dell?Istruzione e quello della Salute per elaborare un piano di educazione riguardante proprio l?Hiv. A distanza di tre anni, però, non si è mai riunito?. ?Per prevenire e ridurre il numero dei contagi – continua la Consigliera dem – oltre al potenziamento dei programmi informativi crediamo che una buona soluzione la distribuzione gratuita dei contraccettivi per i giovani dai 14 ai 25 anni come ha fatto per esempio la Toscana e la nostra mozione chiede proprio questo. Come Partito Democratico avevamo fatto la proposta anche a livello nazionale, con un emendamento alla legge di bilancio bocciato in Commissione e poi fatto proprio dai Cinque Stelle salvo ripensarci per il mancato accordo con la Lega. Ma il diritto alla salute non può essere piegato alle beghe di partito?.