Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia e capolista al Senato nel collegio Veneto 2 Padova-Vicenza-Verona, per la serata di chiusura della campagna elettorale del partito a Vicenza, ha riunito ieri 22 settembre iscritti, elettori e candidati (la consigliera comunale ed ex-sindaco di Romano d’Ezzelino Rossella Olivo, l’ex primo cittadino di Rossano Veneto Gilberto Trevisan e Chiara Fanton, la deb arzignanese) in un incontro a cui hanno partecipato anche la capogruppo al Senato Annamaria Bernini (qui la nostra intervista in esclusiva) e il coordinatore regionale Michele Zuin.
Onorevole Zanettin, quali sensazioni ha riportato da questa campagna elettorale?
“La sensazione è positiva nel senso che, nelle ultime settimane e negli ultimi giorni, per quanto riguarda soprattutto Forza Italia ci sia un ritorno di entusiasmo e di sostegno alle nostre idee e a quel carattere di moderatismo al quale abbiamo improntato tutta la nostra campagna elettorale. Come abbiamo detto tante volte noi chiediamo un consenso forte a Forza Italia proprio per garantire un punto di equilibrio nella coalizione di centro destra che, ove Forza Italia non fosse forte, sarebbe troppo sbilanciata a destra. Crediamo che questo Paese non abbia bisogno di un governo di destra-destra ma invece di un governo di centro-destra di cui noi rappresentiamo la garanzia per i cittadini che non cercano avventure, per l’Europa, per i valori occidentali e per quelli atlantici che credo noi sappiamo rappresentare meglio di altri.”
Si profila più che in passato il problema dell’astensionismo (su ViPiu i pareri di Lucivero, filosofo, Schiavon, ex magistrato, e Bettiol, avvocato ed ex docente universitario, ndr). Zanettin, per lei, che in Parlamento da 4 legislature rappresenta il nostro territorio, che peso potrebbe avere?
“Molto elevato anche se i dati che stiamo registrando, soprattutto quelli che arrivano dai sindaci, ci dicono che c’è movimento di segni di interesse, testimoniato da tanti cittadini che si rivolgono all’anagrafe per avere la tessera elettorale che magari avevano perso o avevano esaurito. Quindi il fatto che ci sia questo movimento alle anagrafi ci induce a ritenere che in questa tornata elettorale ci sia una maggiore mobilitazione rispetto alle ultime.”
Quello dei rimborsi ai soci delle banche fallite è un tema, on. Zanettin, che le sta molto a cuore, onorevole Zanettin. Teme che tutte queste emergenze possano togliere attenzione al FIR?
“Ci sono i cinquecento milioni a disposizione e che penso facciano gola a tanti, compreso il Governo. Però va detto che anche quelli non sono fiscalizzati, provengono dai conti dormienti quindi dal settore bancario. Sarebbe veramente uno scippo inaccettabile che somme che erano state destinate al ristoro dei nostri azionisti poi vengano utilizzate per un fine pur nobile come quello di calmierare le bollette. Quanto al rischio della possibile perdita di attenzione sul tema, posso dire che io, se sarò rieletto (su ViPiu.it una delle sue ultime prese di posizione sul tema), vigilerò come mi sono impegnato pubblicamente e come ho detto sempre, e quindi da quel punto di vista sono pronto a fare la mia battaglia che credo giusta ma credo anche sia il caso di spiegare bene quali sono le nostre ragioni, della nostra gente.”
Sul tema dell’autonomia Forza Italia dovrà fare da mediatrice fra le posizioni centraliste di Fratelli d’Italia e quelle della Lega?
“Diciamo intanto subito che l’autonomia l’abbiamo inventata noi. Cioè, la prima battaglia autonomista l’hanno fatta Galan e Forza Italia quando invece la Lega era secessionista. Poi la Lega si è resa conto che la secessione era un’utopia impossibile da realizzare, con Zaia ha portato avanti quelle iniziative politiche che noi avevamo già iniziato a varare. Quindi noi siamo più autonomisti della Lega, se vogliamo, è stata una battaglia nostra, quella. Quindi non faremo da mediatori fra la Lega e Fratelli d’Italia, che, piuttosto, non è un partito tendenzialmente autonomista. Nella sua tradizione non ha certo l’autonomia nel Dna, è un partito tendenzialmente centralista, tendenzialmente nel senso buono nazionalista e quindi questo è un tema che dovrà essere visitato all’interno della maggioranza e proprio per questo e anche per questo chiediamo di dare voti a Forza Italia soprattutto in Veneto dove il tema dell’autonomia è così sentito.”
Nella assemblea di Confindustria Vicenza (qui il nostro servizio), il 16 settembre, la presidentessa Dalla Vecchia ha prospettato un futuro molto difficile per le imprese e per il lavoro. Cosa risponde Forza Italia?
“Noi siamo sempre stati il partito delle imprese e degli imprenditori e abbiamo cercato di rappresentare al meglio le loro posizioni. Per quanto riguarda, oggi, il problema del caro bollette, il tema del giorno che è quello oggetto di tutti i confronti che sto facendo con il mondo imprenditoriale, io credo che le bollette così non possano andare avanti e bisognerà trovare il modo di calmierarle. Come fare? Ci sono alcune cose che dicono tutti, sterilizzare per quanto riguarda l’Iva gli aumenti, disallineare il prezzo dell’energia elettrica prodotta con il gas, però temo che siano dei pannicelli caldi nell’attuale contesto. Si dovrà porre il tema di fiscalizzare il sovrapprezzo dell’energia elettrica e quindi attingendo a fondi pubblici. E su questo ci sarà l’altra grande questione extra deficit sì o no. Io dico che, fra i due mali, quello delle famiglie e delle aziende in rovina e il male dell’extra deficit, in questo momento è preferibile il secondo pur non facendolo a cuor leggero e sapendo che può avere delle conseguenze anche negative dal punto di vista della finanza pubblica. Però credo che, in questo momento, sia necessario prima di tutto tutelare famiglie e imprese, non possiamo pensare che il nostro sistema produttivo vada in tilt perché le imprese vanno a chiudere. I confronti che ho con tantissime imprese, con tantissime realtà è quello di aziende che rischiano di chiudere e non possiamo permettercelo perché poi i danni sarebbero minori consumi, tensioni sociali, operai in Cassa Integrazione. Alla fine, un costo pubblico c’è e a quel punto si tratta di fissare per legge un prezzo massimo dell’energia da praticare a cittadini e imprese e poi il resto fiscalizzarlo fin tanto che la situazione non si stabilizza.”