Cannabis light. Assolto rappresentante dopo 4 anni di processo

Un mix di incompetenza, approssimazione, menefreghismo, superficialità e malagiustizia

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È stato processato con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio, considerato quindi da pm e investigatori alla stessa stregua di un pusher qualsiasi. Peccato però che YF, fosse soltanto un rappresentante di cannabis light, che comunemente viene venduta nelle tabaccherie. Il 23 settembre, l’agente di commercio è stato assolto poiché una perizia ordinata dal tribunale ha appurato che i 678,6 grammi di marijuana che furono trovati nella sua auto hanno una concentrazione di Tch (principio attivo) che non supera lo 0,6%, la soglia indica dalla legge licenziata nel dicembre 2016.

Quattro anni di processo
Soltanto che ci sono voluti quattro anni, tra indagini e processo, per chiarire il caso. Venerdì scorso la sentenza, emessa dalla giudice Marta Perazzo, ha riordinato una vicenda che, tra pronunce del tribunale del Riesame e della Cassazione, s’era un po’ complicata.
Fondamentale, per dirimere la questione, è stata, come premesso, una perizia sulla marijuana sequestrata: il chimico
esperto nominato dalla giudice – ha stabilito che i campioni analizzati avevano una concentrazione addirittura inferiore allo 0,5%. Da quanto si apprende, a indurre in errore la Procura erano stati, invece, degli accertamenti compiuti dagli operatori di Arpal che durante il processo si sono rivelati “parziali” e sostanzialmente di difficile lettura.

Per comprendere a fondo la storia, ad ogni modo, occorre tornare al luglio 2018 quando YF si trova alla Spezia. Il rappresentante è di fretta, posteggia la sua auto in doppia fila, a due passi dalla stazione ferroviaria, nelle vicinanze di un magazzino della ditta di cannabis light. In quel momento passa da quelle parti una pattuglia della Guardia di finanza che nota l’auto che quasi intralcia il traffico. I militari s’avvicinano e vedono che sul sedile del passeggero c’è una pila di buste di marijuana. Gli inquirenti fanno scattare il sequestro e la conseguente denuncia, anche se YF precisa subito che si tratta di cannabis light di cui la vendita è consentita. Gli inquirenti si confrontano con il magistrato di turno, non scattano gli arresti perché si sa già che il tema cannabis light è dibattuto nelle aule di giustizia e diversi sono i punti di vista: alcuni sostengono che la legge del 2016 non disciplini espressamente il tema della soglia del principio attivo, ma nel 2019 sarà la Cassazione (Sezioni unite) a chiarire il punto.

(da un articolo di Tiziano Ivani su Il Secolo XIX del 24/09/2022)

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Fonte: Cannabis light. Assolto rappresentante dopo 4 anni di processo

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