Sanità territoriale a medici e farmacie, Nursing Up critica Gemmato (FdI) che dice No alle Case di Comunità

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La riforma della sanità territoriale per come tratteggiata da Marcello Gemmato non piace al sindacato Nursing Up. Il responsabile della sanità per Fratelli d’Italia ha infatti affermato di non credere nelle cosiddette Case di Comunità, perché non garantirebbero la prossimità delle cure.

Piuttosto bisognerebbe “puntare sui medici di famiglia e farmacisti – ha dichiarato Gemmato -, dotati di strumenti diagnostici di base. Con la dotazione che nel Pnrr è prevista, di 7 miliardi di euro, per la telemedicina, questi professionisti, se forniti di apparecchiature idonee, possono fare degli studi e delle farmacie degli hub in cui fare le analisi di prima istanza, le ecografie, gli elettrocardiogrammi. Si potrebbe contare in questo modo su una sanità diffusa che può sopperire anche alla chiusura di tanti ospedali e permettere un’assistenza accessibile a tutti”.

Nursing Up, sindacato degli infermieri particolarmente impegnato sui temi del settore, propone una visione critica in merito a queste dichiarazioni.

“Sorprendono – si legge in unan nota -, ma soprattutto preoccupano le dichiarazioni di  Gemmato. Ci auguriamo vivamente di aver frainteso le sue dichiarazioni per le quali gli infermieri di famiglia rappresentano una figura evidentemente secondaria, essendosi concentrato sulla centralità del ruolo di medici e farmacisti.

Cosa voleva dire Gemmato – si chiede il sindacato -, che le peculiari e delicate funzioni assistenziali di infermieri ed ostetriche possono essere garantite dai medici o dai farmacisti”?

E Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, aggiunge: “Qualcosa non torna: dove sono gli infermieri di famiglia? Come possiamo solo immaginare di costruire da zero una solida sanità di prossimità senza il loro supporto? Chi può essere investito delle funzioni assistenziali proprie degli infermieri senza rischiare di essere portato in tribunale per esercizio abusivo?

Con tutto il rispetto dei medici di famiglia, già oberati di super lavoro, ci chiediamo come sia possibile pensare che addirittura il perno della sanità territoriale possa essere rappresentato, accanto ai medici, dai farmacisti, senza alcuna menzione per gli Infermieri e  le Ostetriche, solo per restare nell’assistenza, o addirittura mandare nel dimenticatoio, a quanto pare, le Case di Comunità”.