Nostro servizio da Lampedusa (domani video). Lampedusa, 3 ottobre 2013: al largo dell’isola dei Conigli avviene il drammatico naufragio di un cargo pieno di 520-550 migranti. Il bilancio alla fine sarà tragico: 368 vittime, di cui 360 scappate dal regime dittatoriale di Isaias Afewerki in Eritrea. Oggi, presso la Porta d’Europa, lo scoglio di Lampedusa che simboleggia e racconta la via mediterranea dei migranti in fuga dalle guerre, alla presenza del presidente della Camera Roberto Fico, si è svolta una toccante commemorazione in ricordo di quel 3 ottobre che – ha sostenuto Fico – è un dolore ancora scolpito nelle nostre coscienze.
“C’è bisogno di un cambio culturale e di approccio – ha detto –, i flussi migratori non sono più da tempo un fenomeno emergenziale, vanno perciò affrontati e gestiti con coscienza solidale, comunitaria, altruista. L’Italia non può essere lasciata sola, l’Europa deve fare di più, i blocchi navali non sono la soluzione“.
Per non dimenticare le vittime del mare, per dire ai governi di mettere in campo politiche di accoglienza condivise e strutturali.
Alla commemorazione di Lampedusa, promossa dal Comitato 3 ottobre, hanno partecipato un migliaio di persone; tra loro, oltre ad alcuni sopravvissuti, molti studenti provenienti da varie Regioni d’Italia e da paesi europei. “Sul fenomeno migratorio – ha detto la loro giovane portavoce – vogliamo essere voce di solidarietà“.
“Nel Mediterraneo si continua a morire. È inaccettabile – ha detto il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino – invito tutti a riflettere. Constato che la UE non ha messo in campo una coerente politica migratoria, lasciando l’Italia sempre più sola. Oggi siamo in tanti in questa Porta d’Europa di Lampedusa. Ecco questa nostra Porta, che simboleggia il benvenuto al migrante, va portata a Bruxelles. È da lì che devono giungere risposte vere, valide, efficaci. Nel segno dell’accoglienza“.