Stefano Gheller è stato autorizzato dall’Aulss 7 Pedemontana a praticare il suicidio assistito: “È un gran bel giorno”

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Morte Stefano Gheller. Baldin:
Morte Stefano Gheller. Baldin: "La legge sul fine vita per onorarlo"

Stefano Gheller è stato autorizzato dall’Aulss 7 Pedemontana a praticare il suicidio assistito. A renderlo noto è stato lo stesso 49enne di Cassola, in provincia di Vicenza, affetto da distrofia muscolare e costretto su una sedia a rotelle oltre che a respirare tramite un respiratore meccanico 24 ore su 24.

Della sua vicenda ci eravamo occupati in precedenza da queste pagine (leggi qui) in una delle occasioni nelle quali aveva manifestato apertamente il suo intento. Nelle scorse ore, dal proprio profilo Facebook ha comunicato le importanti novità.

“Buongiorno amici vicini e lontani – ha scritto ieri Stefano Gheller -, sono felicissimo ed è un gran bel giorno. È stato qui il direttore sanitario della Aulss 7 Pedemontana a cui io il 30 giugno avevo inoltrato la mia richiesta di suicidio assistito.

Vi informo che la mia richiesta è stata accolta e ora sono libero di decidere quando vorrò mettere fine alle mie sofferenze. All’incontro c’era anche mio zio Paolo, fratello di mia mamma, con mia zia Rosanna, mia sorella l’avevo inviata ma non poteva venire, poi mi ha detto che non è venuta perché sarebbe stata male, e l’avevo immaginato.

Sono contento che questo diritto mi sia stato riconosciuto – ha aggiunto – e spero possa in parte servire per altre eventuali persone che ne faranno richiesta.

La mia Aulss devo dire è stata veloce rispetto ad altri casi a darmi risposta e sosterrà tutte le spese per quando deciderò di farlo. Sul quando, dipenderà da due fattori: il primo ovviamente sul decorso della mia malattia e cosa ancora mi toglierà più di quanto mi ha già tolto finora. Poi, dipenderà da quanto lo stato Italiano e la Regione Veneto mi aiuterà economicamente a fare una vita dignitosa potendo pagare un assistenza adeguata ai miei bisogni, perché doversi alzare ogni mattina e affrontare la giornata è già dura così, ma dover oltre al peso della malattia pensare a come pagare l assistenza adeguata e non solo diventa un ulteriore peso continuo che ti consuma le poche forze che uno ha.

Ovviamente – ha concluso – quando deciderò di mettere fine alla mia vita ve lo dirò. Mi scuso se ultimamente non ho interagito molto con voi, ma non sono stato bene sia fisicamente che mentalmente. Vi voglio bene e ringrazio tutti voi che mi state sempre vicino”.