Le mafie sono ormai radicate in Veneto e la cronaca recente e dei mesi scorsi non fa che confermare questa convinzione. Una convinzione che appartiene anche ad Arturo Lorenzoni, consigliere regionale del Gruppo Misto e portavoce dell’opposizione.
Il politico parte da quanto recentemente emerso in provincia di Verona, come riportato anche dalle nostre pagine (leggi qui).
“Che la Dia, Direzione investigativa antimafia – dice Lorenzoni -, si stia muovendo in provincia di Verona per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nel territorio è un chiaro segnale di come, ormai da diversi anni, le mafie si siano ben radicate nella nostra Regione.
Si tratta di una tesi che, peraltro, è sostenuta con cognizione di causa, frutto di studi e ricerche sul campo, dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti. Incredibilmente, nel mondo della politica, c’è ancora qualcuno che fa finta di non vedere e che parla apertamente del Veneto come di un’isola felice. Gli ultimi fatti successi nel veronese dimostrano che non è affatto così.
Tutti abbiamo delle responsabilità nella promozione del valore della legalità – continua il Consigliere – e ogni cittadino, e gli amministratori pubblici ancor di più, deve essere un’antenna nel proprio territorio, pronto a intercettare movimenti o operazioni sospette. Oggi le mafie non si sporcano più le mani uccidendo le persone che una volta erano ritenute scomode; tuttavia, sono in grado di entrare nei flussi di denaro più importanti, gli appalti pubblici su tutti.
Per questo – conclude Lorenzoni – dobbiamo continuamente vigilare, nel solco della massima trasparenza, per il bene dei veneti”.