Rigenerazione urbana Pnrr, il sindaco di Schio Valter Orsi lamenta discriminazione territoriale

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Valter Orsi, sindaco di Schio

Il bando Pnrr per progetti di rigenerazione urbana nei comuni con 15 mila abitanti presenterebbe problemi di discriminazione territoriale. È quanto sostiene il sindaco del Comune di Schio, Valter Orsi.

Le sue dichiarazioni arrivano a margine della pubblicazione degli esiti del bando sulla rigenerazione urbana con fondi del Pnrr e riferito a municipalità come quella da lui amministrata.

“Sono stati assegnati – dice – i 300 milioni di euro messi a disposizione da un bando Pnrr per progetti di rigenerazione urbana di comuni con popolazione di 15000 abitanti. Il bando dava la possibilità di partecipare a singoli Comuni o a più Comuni in forma associata.

Detta così sarebbe di per sé una bella notizia, peccato che, scorrendo la graduatoria, non si può fare a meno di notare che i progetti finanziati sono tutti riferiti alle regioni Campania, Sicilia e Calabria, con un solo comune marchigiano che sembra quasi stonare tra i beneficiari.

Ancora una volta – prosegue Orsi – si verifica una grave discriminazione territoriale nell’assegnazione di queste risorse straordinarie. Vari governi si sono succeduti, ma nulla è cambiato nell’inserimento dei criteri di valutazione nei bandi che vengono emessi.

Solo nel nostro territorio erano stati diversi i progetti presentati dai Comuni. Alcuni di piccole dimensioni si sono impegnati nel condividere una progettualità associata ad altri per arrivare ad avere il numero di abitanti richiesto dai requisiti di partecipazione.

A fronte di questo tanto lavoro purtroppo non c’è stato nessun tipo di riconoscimento: probabilmente sono stati considerati troppo ricchi per ottenere un supporto economico volto a migliorare il contesto urbano. A questi colleghi mando la mia solidarietà e vicinanza, però, credo sia anche giunto il momento che la voce dei sindaci arrivi forte e chiara perché questa situazione non è più accettabile.

Siamo in prima linea nell’affrontare problemi enormi, mancano le risorse sufficienti per interventi strutturali di portata, ci viene tagliata la possibilità di avere personale e per i Comuni fino a 5000 abitanti ci sono addirittura ostacoli per avere i segretari comunali che, ricordo, sono imposti per Legge”.

Da qui una serie di riflessioni del primo cittadino scledense che diventano domande. “Vista l’enorme mole di risorse che vengono convogliate al Mezzogiorno con forma preferenziale, viste le difficoltà riscontrate ufficialmente in quei territori nell’approntare opere pubbliche, saranno in grado di terminare gli interventi e rendicontare il tutto entro il 2026?

Se non riusciranno, saranno in grado di restituire tutte le risorse assegnate, comprese quelle che avranno già utilizzato per pagare i primi stralci alle ditte incaricate dei lavori? E se ciò dovesse accadere, i comuni andranno in default e i loro bilanci saranno appianati dallo Stato?

Infine – conclude Valter Orsi -, lo Stato dove andrà a prendere i miliardi per appianare i bilanci?

Ovviamente a queste domande mi do anche delle logiche risposte: risulteremo becchi e bastonati, ancora una volta”.