Intesa Sanpaolo retrocede a BPVi in Lca altri crediti deteriorati. Bankitalia lo comunica con calma e senza cifre: la forma è salva, la sostanza la conoscono i risparmiatori azzerati

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Intesa ha retrocesso il 23 ottobre scorso a quel che resta della popolare vicentina (ossia alla procedura di liquidazione) crediti che Bankitalia si guarda bene dal quantificare nella sua nota di ufficializzazione, solo, odierna che pubblichiamo di seguito* e qui linkiamo. Chissà come mai… Intanto in forza del contratto “capestro” e notturno del 26 giugno 2017, parallelo e contemporaneo al dl 99 del 25 giugno, oltre a pagare la Banca Popolare di Vicenza la bellezza di… 50 centesimi di euro la banca di Carlo Messina (nella foto con Ignazio Visco, governatore di Bankitalia) ha beneficiato di una erogazione da parte dello Stato di 4 miliardi 785 milioni di euro a fondo perduto oltre ad altre provvidenze e condizioni contrattuali.

Tra queste c’era quelle per cui Intesa San Paolo poteva “retrocedere”, sulle base di sue decisioni e per ben tre anni, alla BPVi in Lca i crediti in pancia alla ora defunta popolare berica qualora questi fossero peggiorati come status, da in bonis a incaglio o a sofferenza (i famosi NPL, o crediti deteriorati).

Ecco, quindi, dove nasce l’ennesima retrocessione del 23 ottobre di crediti alla liquidazione (ora si stanno avvicinando a un miliardo di euro), nulla retrocedendo, però, dei vantaggi

Continua, poi, ad abundantiam, l’estrema trasparenza della nostra Authority sul credito, che comunica i crediti rispediti al mittente ma non li quantizza, e questo dopo i “brillanti” risultati della sua attività di vigilanza che in terra veneta ha esplicitato le proprie virtù a tutto tondo, sulle spalle dei poveri risparmiatori per poi costituirsi addirittura come parte civile nel processo i cui capi di imputazione (ostacolo alla vigilanza…) la mettono al riparo da ogni responsabilità al punto tale da farla passare per danneggiata…

E ancora una volta Intesa Sanpaolo plaude e gongola sugli ottimi risultati reddituali ottenuti grazie all’affare finanziario del millennio e, visto che è, udite udite, il principale azionista di Palazzo Koch, si prepara a percepirne anche quest’anno i succulenti utili oltre quelli che, magari, un giorno saranno anche rimpinguati dai danni che Banca d’Italia potrebbe vedersi riconosciuti.

Chissà … a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre, come diceva qualcuno che nei palazzi del potere ha soggiornato per decenni.

Questa notizia, gli diamo atto della sua costante attenzione, ci è stata segnalata da Silvano Trucco, ex dg di Bene Banca, un’altra delle banche amate dall’ex Istituto centrale che la commissariò in “maniera precauzionale” (favorendo anche un cospicuo flusso di cassa verso Zonin & company) e con una velocità inversamente proporzionale alla calma con cui ha sanzionato ex post i vertici della banca vicentina, da Gianni Zonin in giù, e con cui oggi, 11 dicembre, ci ha ufficializzato quanto deciso da Intesa il 23 ottobre scorso. 

Di sicuro rispettando le formalità, mentre, però, la sostanza, i danni miliardari, pesa su centinaia di migliaia di risparmiatori azzerati.

 

*Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in l.c.a. – Contratti di cessione di crediti deteriorati. 

In data 31 ottobre 2018 Intesa Sanpaolo S.p.A. ha retrocesso a Banca Popolare di Vicenza S.p.A., in liquidazione coatta amministrativa, i crediti deteriorati già oggetto delle operazioni di cartolarizzazione “Berica PMI 2”, “Berica 10 Residential MBS” e “Berica ABS 2”, in esecuzione di quanto previsto dal contratto del 26 giugno 2017 per la cessione di attività, passività e rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza S.p.A., in liquidazione coatta amministrativa, e in conformità con le previsioni di cui all’art. 4 del D.L. n. 99 del 25 giugno 2017, recante “Disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza S.p.A. e di Veneto Banca S.p.A.” (conv. nella Legge n. 121, del 31 luglio 2017).

In data 23 novembre 2018 Banca Popolare di Vicenza S.p.A., in liquidazione coatta amministrativa, ha poi ceduto i crediti deteriorati sopra menzionati alla Società per la Gestione di Attività – SGA S.p.A., in esecuzione di quanto previsto dal contratto di cessione stipulato con la citata SGA l’11 aprile 2018 e in conformità con le previsioni di cui all’art. 5, comma 1, del citato D.L. n. 99/2017.
Delle predette cessioni si dà notizia ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, comma 2, dell’art. 4,
comma 6, e dell’articolo 5, comma 1, del D.L. n. 99/2017.