Rave, sen. Zanettin e gli emendamenti di FI: “Punire raduni con droga ma escludere azioni politico-sindacali e intercettazioni”

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Rave party, credits BresciaToday
Rave party, credits BresciaToday

Delle osservazioni e polemiche sul nuovo reato di “rave party” introdotto dal governo appena insediatosi abbiamo scritto anche qui, ad esempio negli articoli “L’esordio del nuovo Governo sulla Giustizia “made in Nordio”: nuovi reati per rave party e toppe su ergastolo ostativo” del magistrato Giovanni Schiavon, “Prima Meloni venne a prendere gli scoppiati dei rave party e fummo contenti…” del filosofo Michele Lucivero e “Rave party: la vera emergenza” di Marco Tullio, il nostro fustigatore satirico di usi e costumi.

Non solo media generalisti ma anche giuridici (questo è uno degli articoli di questo tipo “Norma anti rave party: profili di una possibile illegittimità costituzionale“) si sono occupati della norma che ora si prepara ad affrontare la conversione in legge nei due rami del parlamento.

Punire i raduni illegali che siano musicali e con la presenza di droga è, ora, la richiesta, un po’ più logica della formulazione originale del decreto legge sui rave avanzata in un emendamento di Forza Italia, il primo varato dal governo e ora all’esame della commissione Giustizia del Senato, per cercare di circoscrivere meglio la fattispecie di reato.

Senatore Pierantonio Zanettin mps e david rossi
Senatore Pierantonio Zanettin

A riferirlo è il capogruppo azzurro nella commissione, il senatore vicentino Pierantonio Zanettin che spiega all’ANSA che saranno circa 12-15 gli emendamenti proposti complessivamente da FI (il termine per la presentazione scade lunedì alle 12):
Ci tengo a sottolineare che FI non è contraria a reprimere i rave, che ora non hanno una norma ad hoc. Ma non vogliamo che in questa norma rientrino altre forme di occupazioni politiche, sindacali ecc. Anche per questo ho proposto di specificare il riferimento a raduni manifestamente musicali, non autorizzati e in cui circoli droga“.

Un’altra proposta, aggiunge il senatore, riguarda la necessità di distinguere il ruolo di chi partecipa e di chi promuove un rave che, insieme all’emendamento che punta ad abbassare a 4 anni (rispetto ai 6 previsti dal decreto) la pena massima sui rave, di fatto renderebbe impossibili le intercettazioni preventive.

FI inoltre chiede che il codice antimafia, con tutte le misure di prevenzione personale, non si applichi a chi partecipa ai rave.