Aids, domani giornata mondiale: in Veneto trend in diminuzione

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Giornata Nazionale Aids

“La giornata mondiale contro l’Aids del 1° dicembre ci ricorda che anche dopo 2 anni di Covid-19 non bisogna abbassare la guardia contro l’HIV. In questo ambito, i dati ci confermano che anche nel Veneto sono stati fatti progressi significativi dagli anni ‘90, ma rimane ancora un problema globale di salute pubblica e come nella lotta a altre importanti patologie è necessario uno sforzo ulteriore nonostante l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus”.

Così l’assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, commenta il quadro regionale del contrasto all’HIV che di consueto viene illustrato per la Giornata nazionale contro l’AIDS che si celebra il 1° dicembre.

Stando ai numeri forniti dal Notiziario redatto dal Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità, al netto della possibile sottonotifica legata ai due anni di pandemia da Covid-19, in Italia nel 2021 sono state 1.770 le nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a un’incidenza di 3 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti. Tale dato conferma il trend in diminuzione rispetto agli anni precedenti.

Per quanto riguarda la Regione del Veneto il trend è simile, e con circa 100 nuove notifiche registrate nell’anno 2021, l’incidenza risulta leggermente inferiore al valore nazionale attestandosi al 1,9 casi ogni 100.000 residenti.

“Nella nostra Regione – spiega la Lanzarin – un’importante strumento di prevenzione e di contrasto all’HIV e alle malattie sessualmente trasmissibili è la ‘Peer Education’, programma finalizzato a promuovere corretti stili di vita in modo da contrastare i fattori di rischio per l’HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili, attraverso la trasmissione di conoscenze e di esperienze. Dal 2003 ad oggi nelle nove Aziende ULSS venete i peer formati sono stati circa 10.000, coinvolgendo più di 90.000 studenti degli istituti superiori di secondo grado. Ci si augura – prosegue l’Assessore – che anche gli interventi di promozione della salute perseguiti negli ultimi quindici anni, come previsto dal Protocollo che ha unito Scuola e Regione nella programmazione, abbiano contribuito a dati epidemiologici più incoraggianti del passato, e che siano di buon auspicio per proseguire questa linea di lavoro”.  

Le caratteristiche delle nuove diagnosi a livello regionale sono in linea con quelle nazionali: l’incidenza più elevata di nuove diagnosi HIV si riscontra nella fascia di età 30-39 anni (7,3 nuovi casi ogni 100.000 residenti), a seguire nella fascia 25-29 anni (6,6 nuovi casi ogni 100.000 residenti). In queste fasce di età l’incidenza nei maschi è 3-4 volte superiore a quelle nelle femmine. In generale, i maschi rappresentano il 79,5% dei nuovi casi.  Dal 2016, inoltre, si osserva una diminuzione del numero di nuove diagnosi HIV in stranieri, sia maschi che femmine.

Per quanto riguarda la modalità di trasmissione, il numero più elevato di diagnosi è attribuibile alla trasmissione sessuale e nell’ordine a maschi che fanno sesso con maschi (MSM), maschi eterosessuali e femmine eterosessuali.

L’assistenza ai pazienti con infezione da HIV in Veneto è affidata ai Centri di Malattie Infettive, dislocati nei capoluoghi di provincia e in due altri centri locali. In questi centri è possibile fare il test per HIV in modo anonimo e gratuito e senza impegnativa del Medico di Medicina Generale.

Entro maggio 2022, il dettaglio nazionale sull’Aids riporta 382 nuovi casi diagnosticati, pari a un’incidenza di 0,6 per 100.000 residenti. L’età mediana alla diagnosi di Aids, calcolata solo tra gli adulti (≥13 anni), è di 36 anni (min: 13; max: 88 anni) per i maschi e di 33 anni (min: 13; max: 89 anni) per le femmine. Il numero di decessi in persone con Aids è rimasto stabile ed è stato pari a poco più di 500 casi per anno.

Telefono verde Aids e Infezioni sessualmente trasmesse

Per avere informazioni scientificamente corrette e aggiornate sull’infezione Hiv, sull’Aids e sulle malattie trasmesse per via sessuale, o per conoscere le sedi dove fare il test, si può telefonare al Telefono verde 800 861061 dell’Istituto superiore di sanità o consultare il sito web www.uniticontrolaids.it