Così ha postato oggi sul suo profilo Instagram Freddi Greco: «Oggi ho conosciuto Stefano Carta e ci siamo abbracciati. Può capitare a tutti di sbagliare: succede a me in campo, può succedere fuori dal campo, confondendo un nome. Visto il risultato finale della gara, speriamo di vederti commentare presto un’altra nostra partita. Ora testa a domani per continuare sulla strada che abbiamo intrapreso».
Il giocatore dell’Lr Vicenza originario del Madacascar ma adottato a soli 3 anni dalla famiglia romana di papà Lorenzo, è salito agli onori, si fa per dire, della cronaca non per i gol e le giocate, che sa fare, ma per la vicenda che ha coinvolto lui e il collega dell’emittente Eleven Sport, che, pur decantandone la professionalità, ha “sospeso” il suo telecronista trentino Stefano Carta per aver, a questo punto è chiaro, confuso il nome di Greco con Negro, dando adito a supposizioni razziste per il colore della pelle (vedi i nostri articoli in cui propendevamo per questa ipotesi “Padre di Greco, calciatore di colore del Vicenza (“negro” in Tv, ma con scuse), ringrazia sen. Zanettin (FI) per interrogazione” e “Freddi Greco chiamato o scambiato con ‘Negro’ in tv. Zanettin interroga i ministri e risponde alle domande. Anche sui politici…“).
A ri-postare sul suo profilo Facebook foto e dichiarazioni di Freddi è stato il club biancorosso per cui ora c’è solo da attendersi che Eleven Sport reintegri, magari con le sue scuse per eccesso di zelo (?), il suo “collaboratore”, che dichiarava “professionale per, poi, subito scaricarlo, magari assumendolo o, almeno, aumentandogli il “gettone” per le sue cronache.
Andrebbero, ora, ricondotti nel giusto canale, come gli altri due protagonisti della vicenda hanno già fatto, in attesa delle decisioni del quarto, Eleven Sport, i commenti sul profilo Fb del Vicenza dei suoi tifosi, pesanti prima contro il telecronista e ora contro il senatore Zanettin, di cui è noto l’equilibrio, appena intaccato questa volta dall’essere vicentino e, magari, dall’amico tifoso che, forse, raccontandoglielo, aveva gonfiato l’accaduto.
Aver sollevato il caso in sede politica, accennando, comunque e più volte, in premessa a una possibile gaffe di Stefano Carta, era un suo diritto/dovere e magari il senatore Zanettin, insieme ai suoi migliori colleghi, prenderà ora la palla al balzo per essere vigile anche e di più con la FIGC, che non punisce abbastanza i cori dei tifosi realmente razzisti o disgustosamente “geografici” (come definisce il regolamento quelli che augurano il peggio agli abitanti delle città del club avversario)
Per chiudere con un sorriso pensiamo anche a quello che avranno ritrovato le bambine di Stefano Carta, che non vedranno il nome del papà associato su Google al razzismo, e del papà di Freddi, giustamente “dispiaciuto” col giornalista a cui il giocatore ha riconosciuto la possibilità di “sbagliare” in diretta consentita anche ai calciatori in campo.
Ma papà Lorenzo Greco, che su Twitter si chiama AustroGreco, non sappiamo se per una sua origine austriaca o per un suo “gioco” di parole, di cui speriamo non si offendano né greci né austriaci, corregga il suo errore nella descrizione del suo profilo e scriva che suo figlio gioca nel Vicenza e non nel Catania…