I minori in Iran rischiano di essere condannati a morte per aver partecipato alle proteste 

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eTre minorenni accusati di reati legati alle recenti proteste in Iran potrebbero rischiare la pena di morte, in quella che secondo i gruppi per i diritti è una nuova escalation di una brutale campagna per impedire ai giovani di partecipare alla rivolta.

I tre adolescenti sono sotto processo in un sobborgo di Teheran insieme ad un’altra dozzina di persone con l’accusa di aver ucciso un agente di polizia, secondo quanto riportato dai media statali.

I procuratori del Tribunale rivoluzionario, un ramo speciale della magistratura che giudica i reati di sicurezza nazionale, hanno accusato gli imputati anche di “corruzione in terra”.

Entrambi i reati prevedono la pena di morte in Iran. Da mesi l’Iran è attraversato da proteste antigovernative, innescate a settembre dalla morte violenta di una giovane donna, Mahsa “Jina” Amini, in custodia della polizia a Teheran.

Le manifestazioni sono iniziate come un movimento contro il codice di abbigliamento conservatore della Repubblica islamica – Amini è stata arrestata per una presunta violazione dell’abbigliamento – ma da allora si sono trasformate in una rivolta a livello nazionale contro i governanti clericali dell’Iran.

Il risultato straordinario e per niente scontato della forza rivoluzionaria delle persone scese in piazza in questi mesi è stato ottenuto nel fine settimana, quando il procuratore generale iraniano Mohammad Jafar Montazeri ha annunciato che la polizia morale è stata abolita dalle autorità competenti.

Fonte: The Vision