Dalla prossima estate, in Corea del Sud, tutti i cittadini avranno uno o due anni in meno

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Corea del Sud

Dal prossimo giugno, in Corea del Sud tutti i cittadini saranno di un anno o addirittura due più giovani – almeno a livello anagrafico.

Il Parlamento, infatti, ha approvato una serie di leggi per adeguare i documenti al sistema internazionale di conteggio dell’età, sostituendo i due tradizionali adottati nel Paese.

Una delle promesse fatte durante la campagna elettorale dal presidente Yoon Suk-yeol, per cui i sistemi tradizionali comportano inutili costi sociali ed economici.

Mentre il sistema internazionale – adottato anche in Italia – prevede che una persona compia un anno di età ogni 365 giorni dalla data di nascita, in Corea del Sud finora è stata adottata una misurazione per cui veniva considerato anche il periodo della gravidanza, arrotondato per eccesso.

Un neonato non parte quindi da zero ma da un anno, ne compie uno all’inizio di ogni anno solare, cioè il 1° gennaio. Per fare un esempio: un bambino nato ieri, 8 dicembre, oggi avrebbe già un anno e finirebbe per averne due tra poche settimane, con il passare del 31 dicembre.

C’è poi un altro sistema adottato nel Paese, principalmente in ambito scolastico o per la valutazione del limite per bere alcolici ed è un mix di entrambi: l’età del neonato parte da zero ma acquisisce un anno all’inizio di ogni gennaio.

La discrepanza tra i sistemi fa sì che in Corea del Sud ci siano persone che secondo il conteggio internazionale hanno 20 anni, secondo quello tradizionale 22 e utilizzando l’ultimo descritto 21, rendendo complicato il calcolo dell’età.

La legge, che secondo il governo dovrebbe facilitare le funzioni amministrative, alcune procedure mediche e determinati contratti, è appoggiata dall’80% dei cittadini, secondo un sondaggio istituzionale condotto a settembre.

Fonte: The Vision