Corruzione del Qatar, coinvolta collaboratrice dell’europarlamentare vicentina Alessandra Moretti

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C’è anche una collaboratrice di Alessandra Moretti, europarlamentare vicentina del Partito Democratico, nel caso “Corruzione del Qatar”. Si tratta di Federica Garbagnati ma è bene precisare che la Moretti non è indagata.

Alla stessa abbiamo richiesto una dichiarazione che esprima la sua posizione in merito a quanto emerso e riportato da diversi media nazionali e che riporteremo da queste pagine non appena possibile.

Si apprende inoltre che tra le persone coinvolte, ma non indagate, figura anche Davide Zoggia, ex sindaco di Jesolo e presidente della provincia di Venezia che, atualmente, all’Europarlamento lavora nello staff di Pietro Bartolo e anche per Brando Benifei, entrambi europarlamentari che non sono sotto indagine.

Il caso corruzione del Qatar – specifichiamo a beneficio dei lettori – è quello della presunta rete di corruzione allestita dal Qatar all’interno delle istituzioni europee. Ovvero, un’altrettanto presunta attività di lobbying che avrebbe coinvolto eurodeputati, funzionari e assistenti.

Le accuse sono di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro. Si sospetta che il Qatar, cercando di affermarsi a livello internazionale e di nascondere le proprie sistematiche violazioni dei diritti umani e civili, abbia allestito una rete di corruzione di parti importanti di alcune istituzioni europee. In definitiva: soldi e regali a funzionari delle stesse per ottenere decisioni favorevoli da parte del Parlamento europeo.

Le autorità belghe, che hanno disposto perquisizioni e interrogatori, hanno fermato 6 persone in Belgio, di cui quattro sono state arrestate e due rilasciate. Nella prima situazione si trovano Eva Kaili, una delle 14 vice presidenti del Parlamento europeo, greca, Pier Antonio Panzeri, europarlamentare con il Centrosinistra tra il 2004 e il 2019, Francesco Giorgi, compagno di Kaili, assistente parlamentare e fondatore della ong Fight Impunity e Niccolò Figà-Talamanca, a capo della ong No Peace Without Justice.

I due rilasciato sono Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati, e il padre della Kaili.