Privatizzazione della sanità veneta, Baldin (M5s): “Zaia non faccia lo struzzo”

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Erika Baldin, consigliera regionale capogruppo Movimento 5 stelle
Erika Baldin, capogruppo del M5S in consiglio regionale Veneto

“La sanità veneta sta scivolando verso il privato e non da oggi. Ormai a negare questo preoccupante fenomeno è rimasta soltanto la Giunta Zaia, con il Presidente che anche in occasione della presentazione del bilancio regionale ha raccontato tutto il contrario: una Regione che non ha mai favorito il privato, che anzi lo riduce. Come si spiega allora la realtà con cui quotidianamente si scontrano i veneti, ben descritta nei numeri pubblicati oggi da La Nuova? Mi chiedo che film abbia visto Zaia”.

Così la consigliera regionale Erika Baldin, del MoVimento 5 Stelle che in una nota commenta i dati delle Aziende Ulss del Veneto resi noti oggi dalla stampa locale e aggiunge: “Di fronte a problemi veri e tangibili, noti a tutti i cittadini che si rivolgono al Servizio sanitario regionale, Zaia non nasconda la testa sotto la sabbia.

Se 21 Pronto soccorso su 26 in Veneto sono operativi grazie a cooperative private, vuol dire che un problema esiste. Se il privato convenzionato – osserva la consigliera – è arrivato al 21% tra ospedali e centri riabilitativi, non si può far finta di niente.

Se la Giunta Zaia paga ai privati 10 milioni di euro su 41 per smaltire le liste d’attesa, pari al 25%, io mi preoccupo come tutti i cittadini veneti che sanno benissimo cosa significa essere costretti a rivolgersi al privato quando, ad esempio, nel pubblico i tempi d’attesa sono troppo lunghi. Non è un problema soltanto veneto, ma è un problema anche in Veneto.

Ho sempre denunciato la privatizzazione strisciante nella sanità veneta, di recente anche con un’interrogazione sull’area riabilitativa che nell’Azienda Ulss n. 3 Serenissima vede la netta prevalenza del privato convenzionato. Continuerò a testa alta a far emergere i problemi che esistono e a pretendere risposte dalla Giunta Zaia”, conclude Baldin.