Santhià, dove il carnevale è storico e colossale

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Santhià, il carnevale
Santhià, il carnevale

Maschere, carri, veglioni e non solo! Siamo a Santhià, dove per il carnevale non possono mancare le 150 caldaie di rame issate sui trespoli per la Colossale Fagiuolata del 20 febbraio. Santhià, terra di risaie e bellezza ancestrale, è famosa tanto per le sue maschere, i suoi carri che tronfi solcano le strade, ma sopratutto per la Colossale Fagiuolata che da tanti anni arricchisce la storia carnevalesca di uno dei borghi più graziosi del Piemonte.
Ogni anno la mattina del lunedì di Carnevale, nella piazza del mercato, vengono accesi i fuochi per le 20.000 razioni di fagioli che verranno distribuite gratuitamente. Chi non vive almeno una volta la Fagiuolata non può comprendere pienamente cosa sia il Carnevale di Santhià: alle 5 del mattino i componenti del corpo Pifferi e Tamburi, attori del carnevale, provvedono alla sveglia delle autorità carnevalesche addette alla erezione delle monumentali cucine da campo e all’accensione dei fuochi a legna per la cottura della succulenta specialità, con la collaborazione di 50 tra fuochisti e aiutanti. Alle 12 in punto gli attendenti e il comandante di piazza, al segno di un doppio sparo di fucile, iniziano la distribuzione del pane e del salame. Quindi ha inizio la “Fagiuolata” vera e propria, la più grande d’Italia. A questo punto, i 300 camerieri, sotto la guida dei “capi-palina”, distribuiscono la dovuta razione di fagioli. Pare impossibile a credersi, ma oltre 20.000 razioni delle popolari cibarie spariscono totalmente in meno di mezz’ora!

Tra i vari Carnevali del Piemonte, lo storico Carnevale di Santhià è uno dei fiori all’occhiello delle tradizioni piemontesi. È il più antico Carnevale documentato del Piemonte e, come si è detto, trae origine dall’Abadia, citata in un documento del XIV secolo, Essa venne sostituita, nel XVIII secolo, dall’Antica Società Fagiuolesca, inglobata nella Pro Loco a partire dal 1963.
A partire dal giorno dell’Epifania (che, come detto, rappresenta il tradizionale giorno di apertura del Carnevale di Santhià), e fino agli ultimi tre giorni del tempo di Carnevale, la Città è impegnata ogni sabato e domenica nello svolgimento delle “Pule”. Ogni compagnia carnevalesca è titolare di una parte del territorio (urbano o extraurbano) e i vari componenti della Compagnia si fanno accompagnare da sei musicisti della Banda Musicale Cittadina (la “Squadra ‘dla Pula”), recandosi di casa in casa, in un tradizionale percorso tra le cascine e le vie cittadine, per ricevere una questua che va a costituire il patrimonio per l’organizzazione del Carnevale stesso.
Sabato 4 Febbraio è il giorno dell’Antico rito della “Salamada” una sfilata con maschere raffiguranti i maiali che un tempo sfilavano in carne e ossa per andare al macello. Grazie alla sensibilità che oggi si è sviluppata, la salamada resta un ricordo, che viene impresso negli occhi dei turisti attraverso maschere goliardiche e divertenti.
Il giorno di San Valentino prende vita il Gran Galà delle Maschere, serata dedicata alla presentazione ufficiale, tra la curiosità della popolazione, della coppia che impersonerà le storiche maschere: Stevulin d’la Plisera e Majutin dal Pampardù, giovani sposi che, durante gli ultimi giorni di Carnevale, diventano i padroni della Città.

La sera del Giovedì grasso, al suono dei Pifferi e Tamburi del Carnevale Storico e delle due bande cittadine, i gruppi carnevaleschi organizzano in Piazza A. Moro un percorso eno-gastronomico, formato da circa 20 stand, dove si distribuiscono gratuitamente cibi e bevande a tutti i convenuti, la serata si conclude con un concerto di un affermato gruppo musicale.
A Santhià non può mancare il Venerdì Grasso! Tutto a suon di musica!
Sabato 18 febbraio è la volta dell’insediamento di Majutin dal Pampardù e Stevulin ‘dla Plisera, che ricevono dal Sindaco le chiavi della Città ed effettuano il proclama al Popolo. Segue il tradizionale giro lungo le vie cittadine con il corpo dei Pifferi e Tamburi e le bande cittadine. Tradizionale Ricevimento Popolare e per finire con lo spettacolo musicale preceduto dal tradizionale ballo, chiamato “la munfri-na” delle maschere ufficiali.
Domenica 19 immancabile è la Sfilata lungo le vie cittadine con le maschere, i gruppi e le bande cittadine per accogliere l’arrivo di Gianduja (la nota maschera piemontese, di cui a Santhià esiste un’antica statua, alla quale i Santhiatesi sono molto legati), che verrà issato sul suo trono al centro della piazza Maggiore e lì resterà per i tre giorni di festeggiamenti.
Domenica inizia anche il primo dei Giri di Gala con i grandi carri dei Maestri Cartapestai e i fantasmagorici Gruppi Mascherati a piedi che daranno spettacolo per le vie cittadine nei pomeriggi di Domenica 19 e Martedì 21 a partire dalle 14.30 e la sera di Lunedì 20 a partire dalle 20.45.

Lunedì 20 febbraio è la volta della Colossale Fagiolata del Carnevale Storico di Santhià.
Martedì Grasso alla sera il Carnevale si chiude con il “Rogo del Babàciu”, un pupazzo che viene appeso su una pira e poi bruciato, in piazza Maggiore. Tutta la popolazione assiste all’accensione del rogo che segna la fine del Carvè, fra il suono delle campane a lutto e le note di una marcia funebre, che si tramuta dopo poche note in una “monferrina” sfrenata, un ballo che dà spazio all’allegria.
Ma il Carnevale non è solo sfilate e Fagiuolata, come detto ogni serata si conclude con un grandioso Spettacolo musicale e da Venerdì 17 tutti i giorni saranno anche all’insegna del buon cibo con il “Carvé food village street food” un percorso enogastronomico attraverso le migliori specialità nazionali.

Info:
Data – 14-21 febbraio
Località – Santhià – Vercelli
cell. 3408505381
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