Imprenditoria giovanile Vicenza, le proposte del candidato sindaco Giacomo Possamai: “Cabina di regia tra categorie e agevolazioni per le startup”

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Giacomo Possamai

L’imprenditoria giovanile di Vicenza necessita di sostegno e che la politica giochi un ruolo non di semplice raccolta delle istanze.

Ne è convinto Giacomo Possamai, capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto, intervenuto sull’argomento in qualità di candidato sindaco di Vicenza (leggi qui). Un argomento da non sottovalutare, perché se è vero che Vicenza mantiene un ruolo importante in ambito industriale ed imprenditoriale, è necessario dare ascolto e voce ai giovani imprenditori.

Possamai, attorno al quale si punta ad aggregare il centrosinistra e forze civiche vicentine, avanza due proposte: la creazione di una cabina di regia permanente con le associazioni di categoria e agevolazioni per favorire l’imprenditoria giovanile, dice.

L’intervento del candidato sindaco arrivano a seguito delle preoccupazioni e delle considerazioni espresse dalle start up digitali e tecnologiche vicentine.

“L’appello alla politica, partito dalle startup innovative vicentine per mettere in campo azioni di sviluppo del settore e, contemporaneamente, la preoccupazione espressa da Confindustria circa la carenza di giovani leve nel futuro del nostro territorio – afferma Possamai -, non possono rimanere inascoltati. E richiedono una progettualità che a livello di istituzioni locali, tra Regione e Comune, è stata negli ultimi anni insufficiente”.

Secondo Possamai “il ruolo della politica è importante nel riavviare un circolo virtuoso. E richiede capacità nel rendere la città e il territorio in realtà attrattive, in grado di far rimanere qui i nostri giovani talentuosi e desiderosi di fare impresa. Parlo di territorio e non solamente di città perché in questo senso il ragionamento deve essere almeno di scala provinciale: la forza del Vicentino è proprio il suo policentrismo e la sua imprenditorialità diffusa, per cui il capoluogo deve saper coinvolgere anche il resto della provincia.

E il tema non sono solamente le start up digitali ma anche quelle più strettamente manifatturiere – aggiunge -: la storia della nostra impresa è caratterizzata dalla capacità di inventare e saper fare cose nuove, che segnino un’evoluzione sia nei processi produttivi che nel prodotto finale. Questa trasformazione deve essere ad ampio raggio e deve comprendere tutto ciò che contribuisce a rendere vivace e dinamico un intero contesto sociale: la cultura e il tempo libero sono esempi eloquenti in questo senso”.

Ecco allora la ricetta per il rilancio dell’imprenditoria giovanile: “Il sostegno a progetti e attività può caratterizzarsi per una visione larga, attingendo dalle opportunità che vengono dall’Europa.

Teniamo in primo luogo presenti i finanziamenti per la conversione di luoghi dismessi del patrimonio urbano in spazi di coworking, aperti alle startup, all’artigianato digitale e alla creatività. Andando ancora oltre, va favorita la nascita di aree urbane, sulla scia di modelli europei, nelle quali questi giovani possano trovare spazio per la loro sede d’impresa ma anche per ricevere servizi, trovare residenza e fruire di un’offerta culturale e ricreativa”.

Un approfondimento sull’organismo di coordinamento delle istanze e dei progetti: “Il tutto – spiega Giacomo Possamai -, con una logica d’insieme che deve portare alla creazione di una cabina di regia permanente tra associazioni di categoria, per analizzare le esigenze, monitorare le opportunità e indirizzare gli investimenti territoriali in materia di stimolo all’imprenditoria giovanile”.

Quindi il fronte delle agevolazioni: “Si può agire in più direzioni – conclude Possamai -. Da un lato, intervenendo sulle tasse e le imposte locali, inserendo agevolazioni per i giovani imprenditori nel corso dei primi anni. Dall’altro, si possono mettere in campo progetti per l’Impresa come quello pensato dal Comune di Bologna, che opera per la riqualificazione di alcune zone della città sostenendo l’avvio e lo sviluppo di nuove attività sostenendole con il 50% delle spese di investimento e con il 50% delle spese di gestione oggetto del progetto selezionato”.

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