Le parole di mister Francesco Modesto e Mario Ierardi, al termine della sfida contro la Pro Patria.
Modesto: “Sono responsabile di questa squadra, non mi è piaciuto nulla, neanche la reazione, quindi faccio un mea culpa, perché la mia squadra non deve essere questa. Perché il peso è importante è vero, le tensioni e tutto, ma vanno superate, vanno trasmesse. Ho sbagliato è sicuro, come tutti i calciatori ci dobbiamo prendere anche noi le responsabilità, ognuno il suo pezzetto, io siccome sono il capo, mi prendo tutte le responsabilità del caso. Alleno questa squadra da tre mesi e oggi ho avuto una sensazione non brutta, ma di più. Ora a caldo, potrei sbagliare a parlare, non voglio e quindi poi con la squadra mi ritroverò e dovremo mettere a posto tante cose che non mi piacciono. Non tanto a livello tecnico, tattico, su cui possiamo parlarne, ma proprio la percezione di essere vuoti e non riesco a capirne il motivo, devo trovare il modo per tirargli fuori di nuovo quel che loro mi hanno dato, in questi tre mesi. Squadra persa? Non ho perso la squadra, la sensazione è che il secondo tempo contro Novara e oggi, la sensazione è che stiano patendo troppo la responsabilità di qualcosa di importante. Perché quando sono arrivato, la sensazione che avevo dei ragazzi, guardandoli negli occhi era totalmente diversa e questi occhi può darsi che li abbiamo persi, in primis io, la cattiveria che ci ha contraddistinto. Perché ad alzarti e a mantenerti ci vuole veramente tanta dedizione, tanta voglia di lavorare. E poi nel cadere, bisogna rialzarsi, ma non ti aiuta nessuno, ti devi alzare, io ho passato anche cose mie, personali di vita, dove non mi aiutato nessuno, io mi sono rialzato da solo e quindi quello devono fare, devono pensare a loro stessi, scavare dentro ai loro sentimenti, perché giocare a calcio è un sentimento. Vincere, si vince di gruppo, però poi ognuno di loro deve pensare e chiedersi cosa vuole fare da grande. Io questo mestiere lo voglio fare, mi piace nel bello e nel brutto, non mollo, continuo a lavorare più forte di prima, perché io con questa squadra voglio arrivare fino in fondo, perché io ci credo. Cosa non mi è piaciuto? Tutto non mi è piaciuto e forse è riduttivo, ma non mi è piaciuto, non mi è piaciuto nulla e dobbiamo solo fare mea culpa, a partire da me perché io sono responsabile, quindi sono io il primo ad aver sbagliato tante cose, tutti dobbiamo ripartire. Magari non gli ho trasmesso quello che gli dovevo trasmettere veramente, sono tanti i fattori quando ci sono questi momenti e purtroppo io dico più muovi e più si sente la puzza, quindi dobbiamo essere bravi, bravi a ripartire, a metterci lì sul pezzo. Se fino ad oggi abbiamo dato quattro, dobbiamo alzare l’asticella, dare cinque, poi sei, poi sette, poi piano piano dobbiamo riprendere l’autostima di nuovo, ritrovarla nel gruppo e non pensare al singolo, sempre scavando in noi stessi per tirarci fuori da questa situazione e non vedo perché questa squadra non posso farlo. Quando sono arrivato la situazione era anche peggiore rispetto a questa, forse il cambio dell’allenatore ha dato qualcosa e dico la verità questo è un gruppo, che non posso dire che si allena male, che non sono professionali. Manca la scintilla dentro, quando quella fiammella viene un po’ meno è dura e quindi gliela devo riaccendere di nuovo, magari qualche volta il calabrese che è in me, gliela deve far venire, anche in altri modi. In discussione? In questo momento non ho avuto alcun tipo di colloquio, quindi non lo so, io penso ad allenare questa squadra, ho detto che in tante situazioni più gravi che mi sono trovato nella mia vita non ho mai abbandonato nessuno, io vado dritto per la mia strada, perché so quello che do, so quello che è il mio lavoro, so quello che faccio con i ragazzi e quindi non mollo con nessuno, anzi ci credo sempre”.
Ierardi: “Il primo tempo siamo entrati con la testa sbagliata, purtroppo è la verità. Abbiamo fatto male, non abbiamo creato niente, siamo stati non uniti, non giocavamo per vincere la partita, però era quello che dovevamo fare. Il secondo tempo a parte i primi secondi che abbiamo rischiato di prendere gol, che anche lì bisogna fare meglio per forza, abbiamo spinto per recuperare però loro hanno trovato il secondo gol che ci ha tagliato le gambe. Non è questa la mentalità che ci porta ad avere risultati, perché ci dobbiamo mettere più anima e più cuore e riuscire a creare e portare a casa punti. Perché sbagliamo approccio? Fosse facile da spiegare, forse sarei qui sorridente perché avevamo vinto. A volte capitano situazioni difficili da spiegare, sei in campo, non riesci a trovare le giocate che avevi provato o vai in difficoltà a provarle, per qualsiasi motivo. Stai tutto il tempo a cercare di riparare i possibili errori, però una squadra forte deve essere capace a ribaltare una situazione in corsa. Dobbiamo farci un esame di coscienza, cambiare mentalità e testa e capire cosa ci serve per portare a casa il risultato. Non c’è più la scintilla? Il perché è difficile dirlo. Penso che oggi tutti volevamo vincere, però bisogna dimostrarlo non solo a parole, ma anche con i fatti. Quindi a volte non ci vengono le giocate, quello che proviamo, dobbiamo riuscire a mettere in pratica tutto quello che è questa categoria. Essere anche più sporchi, più cattivi, più fallosi, quello che si vuole mettere. Non è magari la mentalità giusta per qualcuno che gioca a calcio, però se è quello che ci manca dobbiamo riuscire a trovare anche la condizione mentale di sfruttare al 100% le opportunità, la cattiveria, le situazioni dove per recuperare palla c’è bisogno di un fallo, di una corsa in più e quello dobbiamo assolutamente farlo meglio. In queste situazioni si esce da squadra perché nessuno può cambiare il risultato da solo. Bisogna pensare più uniti di prima, cercare di rialzarsi, di fare tutto come si deve insieme per dare di più che è quello che dobbiamo fare. Dare di più e i risultati arrivano. Rigore? Il rigore secondo me è netto, l’arbitro aveva anche fischiato. Il guardalinee che di solito non ha così tanta personalità, ha detto di aver visto il contrario, però non dobbiamo farci condizionare da queste cose, dobbiamo dare di più perché non era sicuramente il rigore a cambiare la prestazione”.
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Fonte: Le dichiarazioni al termine di Pro Patria-LR Vicenza