Eleonora Bottin in via Torino a Vicenza: “Petizione sicurezza, il Famila ha prezzi troppo alti per la zona, ma peccato chiuda”. Colombara: “Manca l’habitat”

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Stamattina Eleonora Bottin, Sabrina Padovan e Tommaso Lauro “assistiti” dal consigliere di “Per una grande Vicenza” Raffale Colombara sono tornati sull’argomento sicurezza nella zona di via Torino dopo l’operazione di sgombero di uno stabile accanto al Famila (leggi «Sgombero di via Torino a Vicenza, Rucco: “Forze dell’ordine sottodimensionate”. Sul Famila: “Mi risulta che continueranno a pagare l’affitto…”» e «Sgombero immobile via Torino: 2 stranieri pregiudicati espulsi e trasferiti ai C. P. R. Questore Vicenza Sartori: 4 fogli via, 2 allontanamenti»).

Lo hanno fatto presentando una petizione riportata qui in fondo* indirizzata e prefetto, sindaco e questore di Vicenza e firmabile presso al portineria del palazzo Everest.

Eleonora Bottin e Raffaele Colombara ci hanno entrambi concesso una video intervista (la prima in copertina, la seconda qui sopra) che dice, ognuna, più di ogni sintesi e che lasciamo a visione, acolto e valutazione dei lettori anche se, in buona sostanza, i promotori della petizione col consigliere comuanle Colombara si dichiarano insoddisfatti, in ciò contrastando in parte o sminuendo il valore dei dati forniti dal sindaco Rucco e dal questore Sartori, di quanto finora fatto da forze dell’ordine e amministrazione comunale per rendere la zona più vivibile, sicura e attrattiva per attività che, di riflesso, possano migliorare le condizioni attuali.

Se Eleonora Bottin si fa interprete degli altri promotori della petizione ricordando che “c’erano tossici quando mia figlia andava al nido della zona e ancora ci sono, paghiamo l’abbonamento per le zone blu ma sono insufficienti e occupate, l’operazione di Polizia è stata utile ma già lo stabile sgomberato sia di di nuovo “frequentato” (noi aggiungiamo un “pare” che lo sia in assenza di una verifica diretta),  Colombara, da politico, parla di promesse e dichiarazioni fatte ma non trasformatesi in realtà specialmente per “l’habitat” che andrebbe creato nell’area per facilitare la vita dei residenti.

Nella concordia di vedute del gruppetto degli abitanti della zona presenti alla presentazione dell’iniziativa, con uno di loro, un architetto, che, pur non apprezzando la situazione, sdrammatizzava e provava a suggerire di inquadrare il problema nell’ambito dei crescenti e generali problemi sociali di Vicenza e non solo, una totale assonanza c’è stata tra Colombara e cittadini sul motivo che avrebbe determinato l’annunciata chiusura del Famila Market.

Se per Colombara risiedono in un probabilmente errato piano commerciale le ragioni della chiusura del market del gruppo Cestaro, che di certo non gioverà alla vivibilità del “quadrilatero” anche se (è una nostra considerazione) gli imprenditori, pure quelli che appaiono tra i più illuminati, sanno “far di conto” e non sempre con la società a cui pure ammiccano con le loro pubblicità, Eleonora Bottin, che pure si serve, per una comodità che presto scomparirà, al Famila Market traduce il concetto di Colombara in una semplice considerazione: “I prezzi sono troppo alti e non tarati sugli abitanti della zona che, pure, offriva un numerosissimo bacino di clienti alla struttura”.

Che, se verrà definitivamente chiusa, Bottin spera che, almeno, lasci disponibili gli spazi del parcheggio ai residenti…

Ma qui si va verso altri discorsi che riguardano, più che l’amministrazione comunale, la proprietà immobiliare, che farebbe capo (in base a quanto dichiarato dal sindaco il 7 febbraio) alla famiglia Marchetti, a cui il contratto col gruppo Unicomm, di cui fa parte l’insegna Famila, assicura per un tempo congruo il pagamento dei canoni di affitto.

Ma la proprietà dovrà pur guardare al futuro di quell’immobile, che, se non utilizzato, rimarrà vuoto, degradabile e con perdita di valore come già avvenuto per molti altri edifici di via Torino che è degradata perché gli immobili sono poco utilizzati o abbandonati mentre, in un circolo vizioso, nuovi insediamenti fanno fatica a insediarvisi stabilmente perché via Torino è… degradata.

Ma questo, lo sappiano tutti, non è un problema recente e di una singola amministrazione anche se è recente e, si spera, non effimero il riutilizzo del grande spazio Rebecca).

 


*Alla cortese attenzione

del Signor

Prefetto di Vicenza

dott. Salvatore Caccamo

Contrà delle Gazzolle, 6/10, 36100 36100 Vicenza VI

del Signor

Sindaco del Comune di Vicenza

avv. Francesco Rucco

Corso Andrea Palladio, 98

36100 Vicenza VI

del Signor

Questore di Vicenza

dott. Paolo Sartori

Viale Giuseppe Mazzini, 213, 36100 36100 Vicenza VI

Oggetto: Petizione SICUREZZA E DECORO IN VIA TORINO E NEL QUADRILATERO

Con la presente siamo a sottoporre all’attenzione delle SS.LL. il disappunto di noi residenti, commercianti e cittadini che lavorano nell’area in merito alla situazione di insicurezza, degrado e generale difficoltà di sosta e parcheggio che la caratterizzano e condizionano la nostra vita quotidiana.

Si fa presente che da anni viene richiesta particolare attenzione alla sicurezza per i residenti visto il deterioramento della zona, richiesta accompagnata anche da concrete proposte di soluzione, peraltro mai realmente considerate.

Si rileva inoltre che, nonostante l’apertura del supermercato Famila, non accompagnata da idonee misure urbanistiche, commerciali, sociali la situazione non sia migliorata, ma sia negli ultimi tempi addirittura peggiorata creando tensioni e preoccupazioni fra i residenti.

Pertanto

CHIEDIAMO 

  1. Maggiore presenza delle Forze dell’Ordine nell’area definita “Quadrilatero”.
  2. Pattugliamento a piedi con il vigile/poliziotto di quartiere.
  3. Pulizia e cura costante di strade, marciapiedi, aiuole, aree verdi e eventuale chiusura delle aree verdi non attrezzate
  4. Illuminazione adeguata in tutte le aree interessate.
  5. Implementazione di nuove telecamere di sorveglianza.
  6. Ampliamento del parcheggio pubblico fra il supermercato e l’ingresso della scuola/asilo.
  7. Revisione, riparametrazione tariffa abbonamento per sosta negli stalli blu per i residenti nel settore, e riordino degli stalli stessi.
  8. Qualora il supermercato chiudesse, la possibilità di utilizzare il parcheggio con entrata tramite badge per i residenti con abbonamento.

Chiediamo inoltre un incontro per sottoporre alle SS.VV. quanto emerso in questi mesi anche attraverso le proposte dei residenti al fine di un confronto utile a trovare insieme soluzioni concrete e praticabili.

Eleonora BottinSabrina PadovanTommaso Lauro